MARYGOLD - One Light Year

Andromeda Relix
I veronesi Marygold sono arrivati con One Light Year del 2017 al secondo disco pubblicato. Si tratta di un progressive old school , di chiara ispirazione Genesis/Marillion e che proprio per questo motivo merita di essere apprezzato. I Marygold infatti riescono a fare propIo un certo mood, un certo feeling derivato dall'amorevole ascolto dei dischi dei gruppi citati e lo fanno creando brani originali, articolati e fantasiosi. La band e' formata da Guido Cavallari alla voce e al flauto, da Massimo Basaglia alla chitarra, da Stefano Bigarelli alle tastiere, da Marco Adami al basso e da Marco Pasquetto alla batteria. La prima traccia Ants In The Sand ci introduce subito nel mondo onirico-narrativo dei Marygold. Il viaggio prosegue con 15 Years e le sue atmosfere rarefatte. Spherax H2O e' un brano di oltre dodici minuti che inizia acustico per poi accompagnarci in un fluido magnetico in cui la chitarra di Massimo Basaglia intesse affreschi di note molto coinvolgenti. Anche le tastiere di Stefano Bigarelli ci avvolgono come in un caldo abbraccio. Travel Note On Bretagne ci porta, come suggerisce il titolo, in un immaginifico viaggio verso una terra che e' da sempre fonte di ispirazione artistica. Without Stalagmite inizia con un'aria di inquietante incombenza che poi si risolve in qualcosa di arioso e coinvolgente. Pain ci conduce dolcemente verso la fine del disco, affidata ai quasi dodici minuti di Lord Of Time. Si tratta forse del brano piu' coinvolgente del lotto. L'alternanza di momenti melodici e altri piu' aggressivi mantiene viva l'attenzione nel corso di tutto il brano rendendoci soddisfatti e appagati. I Marygold sono senz'altro una band per nostalgici del prog classico, ma essendo questa una musica universalmente valida se ne consiglia l'ascolto a tutti gli amanti della musica di qualita'. 

Voto: 8/10 

Silvio Ricci