MARDUK - Viktoria

Century Media
Questa recensione mi procura amarezza; perché la band guidata dal buon Morgan è una delle mie preferite in campo estremo. Li conosco fin da quando avevo sedici anni; perché rimasi letteralmente sconvolto dal turbine maligno, massacrante e senza pietà che generavano col disco “Opus nocturne”, uno dei miel album preferiti. Difatti non li ho più lasciati, me li sono visti dal vivo 5/6 volte e rimangono devastanti, ultimamente hanno fatto dei dischi zoppicanti, perché come dice un famoso proverbio che non tutte le ciambelle escono col buco, come questo ritorno purtroppo. L’opener “werwolf” ci fa capire che la band svedese incentra ancora le tematiche sulla seconda guerra mondiale, ma è il riffing che risulta spento, senza la classica spinta e può poco il cantato del singer Mortuus. Ma soprattutto cosa c’entrano con la band svedese questi coretti a scandire il titolo del disco, non siamo in un pezzo hc. “June of 44”ci porta su coordinate più coerenti con un blast beats pesante e dei riffing diretti, ma purtroppo è l’insieme che non mi paga l’occhio. Soprattutto il chorus del singer che vuole rendere cantabile il tutto con quel “ooh” che sinceramente mi lascia spiazzato, song dal riffing piatto. “Tiger I” è forse uno dei brani che ha un’idea di fondo; mid tempo doom maligno, che prende spunto dall’ultimo corso dei nostri; qualcosa di buono c’è ma molto poco sinceramente. “Narva” è l’ennesimo attacco a testa bassa, marchio di fabbrica dei nostri con un riffing che non mi piace per costruzione, piatto e manca soprattutto la classica spinta malvagia dei nostri. la titletrack anch’essa ha un attacco violento e virulento; i riffing sono della classica scuola svedese ma manca l’aggressività tipica dei nostri; è piatta e non mi convince del tutto il chorus. Discreta la parte centrale in mid tempo atmosferica col basso a sorreggere un giro melodico, ma è solo un piccolo barlume di bontà in mezzo a un brano fiacco. “Silent night” è il brano conclusivo, un brano doom, lugubre, lento; finalmente si nota quella malvagità strisciante che i nostri sanno generare, ma purtroppo siamo alla fine. Purtroppo poco si salva, ripeto che non avrei mai voluto dare un giudizio negativo, ma a mio parere la band svedese sta perdendo la strada da un po’ di tempo; pensavo che “Frontschwein” avesse portato qualcosa di buono nonostante fosse un lavoro discreto; ma la malignità che i nostri sapevano evocare qui è solo un ricordo. 

Voto: 4.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli