CONSTRUCT OF LETHE - Exiler

Everlasting Spew
Secondo capitolo devastante per questa band di death metal ad alto tasso tecnico. Si sentono echi floridiani, soprattutto dei Morbid Angel dell’era Steve Tucker; un concentrato di tecnica e devastazione estrema. Tutto questo lo si deve al chitarrista e fondatore della band Tony Petrocelli che in questo lavoro si occupa anche delle linee di basso. “Rot of augury” inizia con linee dissonanti di basso e aperture melodiche di chitarra, mentre un drumming possente con doppia casa fa capolino; la solista fa sentire il suo peso virtuoso ma poi il brano diventa terremotante, chitarre spesse e compresse, scream e growl si rincorrono mentre la sezione ritmica è potente e con cambi di tempo repentini. Il batterista si distingue per un drumming vario, ad alto tasso tecnico, con riffing di chitarra maligni e solos dissonanti e virtuosi. “The clot” è tellurica, grande lavoro in dualismo tra batteria e riffing compressi di chitarra dal tiro marziale; il blast beats è potente e con un muro di chitarre a portare il tutto. Il growl è profondo e malvagio; le melodie sono dissonanti e il brano è dinamico e con soluzioni in controtempo. “Fugue state” è un brano che sfrutta a dovere il lavoro di chitarre e batteria; c’è molta struttura in questo brano, nulla viene lasciato al caso. La batteria è varia e colpisce duro con rullate, controtempi, mentre i ricami dissonanti delle due asce creano un tessuto sonoro maligno e un growl profondo e pieno di ira devasta a dovere; il solos su un tappeto ritmico in mid tempo è melodico e ricco di colore. “Fester in hesychasm” è un turbine death metal tecnico; blast beats ,growl assassino e riffing compressi, la marcia è possente e inarrestabile. Il brano è costruito per imprimere potenza e malignità; anche qui la chitarra fa evoluzioni sonore in sede solista. Un lavoro che farà la felicità di chi ama le sonorità estreme ad alto tasso tecnico, un gran bel disco.  

Voto: 7.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli