Napalm |
Un popolo senza memoria, è un popolo senza storia; questa citazione del commediografo lombardo Felice Musazzi è sempre utile.
Mai scordarsi della cultura e del tessuto storico del Paese da cui si proviene; perché questa è l’eredità che vive e pulsa e ha un valore immenso da donare alle generazioni che verranno.
Questo è un credo che fa parte anche dei neozelandesi Alien Weaponry, orgogliosi delle loro origini maori e che riversano questo retaggio nel tessuto musicale e lirico della loro musica.
L’opener “Whaikorero” è bellissima; strumenti etnici, lingua maori, e suoni di una natura lontana e ostile apre questo disco.
“ru ana te whenua” sembra di percepire quell’orgoglio che già i Sepultura fecero sentire col leggendario Roots; percussioni, lingua antica e battagliera e riffing potenti di chiara origine thrash metal.
Ritmo pesantissimo, percussivo che si trasforma in un up tempo aggressivo; ritmi tribali, e un cantato pulito e fiero; cori da battaglia e un mid tempo centrale perfetto con un’apertura melodica di taglio melodico ed epico.
“Raupatu” pezzo moderno, potente e diretto, veloce, con riffing compressi e batteria percussiva; il brano è ricco di vibrazione con una sezione ritmica carica a mille e un cantato intriso di pathos e cori battaglieri in lingua madre.
C’è anche un rallentamento possente da attacco frontale; questi ragazzi hanno un’indole battagliera che proviene da tempi antichi.
“Rage-it takes over again” è sorretta da tempi percussivi, basso compresso come i riffing modern thrash; il singer ha un cantato alto ed espressivo; carico di emotività che esplode nel chorus tutto da cantare.
C’è un bel dualismo tra parti più scure nei riffing e aperture melodiche di chiaro stampo epico.
“Hypocrite”è innervata da percussioni e riffing moderni di matrice thrash; ti spingono all’headbanging, arrembanza guerriera e mid tempo semplicemente devastante per senso del ritmo pieno e quadrato.
Anche qui i cori sono presenti, il cantato è urlato e iroso, quasi hardcore; grande brano perché ti trascina nel ritmo e ti coinvolge.
Grande disco, potente, fiero, moderno e antico insieme; i ragazzi pur essendo un trio sprigionano un’energia pazzesca, da avere senza nessuna controindicazione.
Voto: 8.5/10
Matteo ”Thrasher80”Mapelli