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| Sneakout |
Nati dalle ceneri dei Kardiod, tribute band dei tedeschi Rammstein, i Desease sono una band proveniente da Rimini, bella città solare, dove passare delle ottime vacanze estive. Questo primo Rotten Dreams in parte richiama la famosa band citata poco prima, ma solo in alcuni frangenti dell’album, per il resto si tratta di un rock oscuro, con dei riferimenti al grunge. Forse non sarà accessibile a tutti, ma possiamo assicurare che i brani contenuti sono ricchi di sfumature che spaziano all’interno della mente umana, andando a costruire delle linee fatte da un grintoso e distorto suono di basso, sempre in evidenza che va a mischiarsi con dei synths in modo eccezionale. Hanno creato certamente un suono molto particolare con canzoni quali: Selfy Dark Tender, che vede nel groove del basso, infatti, la sua forza primaria. Non dimenticano anche le facili melodie con Baby Believes, dove risalta il lato grunge meno aggressivo. L’impostazione che viene dato alle tracce è del tutto oscura e quasi mai ariosa nel modo di suonare, con un soffocante e vorticoso giro di note che comunque ben si adatta a ciò che è il loro modo di vedere la musica e le proprie sensazioni interiori. Una martellante e quasi psichedelica Freak, denota nonostante ciò un buon tiro radiofonico, grazie a delle melodie di fondo che insieme alla bella voce di Alberto Niccoli, lo rendono uno dei migliori dell’intero disco. Anche se inizialmente abbiamo scritto che forse non è accessibile a tutti, Rotten Dreams funziona, e anche molto bene. Ha gusto per le melodie, groove e quel mood dark rock che lo rende molto interessante. Le canzoni sono tutte diverse tra loro, hanno un'aura buia e a tratti martellante, con un suono delle chitarre abbastanza compresso e parecchio strutturato. Secondo il nostro modesto parere la band ha stoffa da vendere, oltre ad una spiccata personalità, cosa che al giorno d’oggi è quasi impossibile trovare in mezzo alla marea di gruppi che ogni giorno si affacciano sul mercato. Hanno saputo tirare fuori un disco che si distingue dagli altri per tutte le qualità che sono state espresse prima, e per noi sarà sempre valido quel: per molti ma non per tutti. Un pregio che nel nostro modo di intendere la musica è ormai quasi del tutto scomparso.
Voto: 8,5/10
Sandro Lo Castro