SPARTAN WARRIOR - Hell To Pay

Pure Steel
I mitici Spartan Warrior provengono direttamente dalla più tarda New Wave Of British Heavy Metal. Nati nel 1980, autori di due albums tra il 1983 e il 1984 ("Steel n' Chains" e "Spartan Warrior"), si sono poi sciolti come neve al sole nel 1985 assieme a tutta la corrente NWOBHM (come saprete, ogni bella fiaba ha la sua fine)... salvo riunirsi come nulla fosse 21 anni dopo. Questo "Hell To Pay" è il secondo album dalla reunion (il precedente "Behind Closed Eyes" è del 2010). Il quarto in totale. Ai nostri ovviamente non frega assolutamente nulla del tempo trascorso. Decidono quindi di riprendere esattamente da dove avevano interrotto. E "Hell To Pay" lo sta a dimostrare. 10 canzoni 10 di Puro Metallo Pesante Britannico. E fatto pure abbastanza bene. Nulla di granché da eccepire... Un tipico disco Heavy Metal, con tutti i cliché del genere nella sua forma più classica e British. Una tradizione perpetuata, che li fa sembrare giovani, anche se giovanissimi non lo sono di certo, e seppur non facciano nulla di originale o innovativo. D'accordo, è un disco così "stereotipato" che è difficile affermare che sia uno dei migliori album del genere, o una delle più "devastanti" uscite discografiche degli ultimi anni. Ma la schiettezza ed una certa maestria nel songwriting fanno di certo parte del linguaggio musicale degli Spartan Warrior. E poi... costoro il movimento NWOBHM lo hanno vissuto sulla propria pelle, non scordiamocelo. Oggi i nostri, con i loro riff "rasoiosi", hanno beneficiato delle migliorie del sound engineering moderno. E il disco, oltre che ben suonato e pieno di classica energia British, ha anche una resa sonora pressoché perfetta e pertinente al genere proposto. Credo che "Hell To Pay" stia bene nella collezione di tutti i True Metal Maniacs. Tra i quali di sicuro ci sarà chi se lo è già comperato perché è ancora oggi un fanatico collezionista di tutto ciò che costituisce la NWOBHM. Di mio posso dire che "stereotipato" ma schietto è l'attacco del disco, con il serratissimo riff "veloce e rasoioso" dell'iniziale title-track. I nostri hanno comunque dalla loro un songwriting semplice ed elegante ancora oggi e oltre a brani mid-tempo potenti come "Bad Attitude", "Shadowland" e alle altre stangate in velocità come "Fallen" e la "veloce e rasoiosa" "Walls Fall Down" troviamo anche una discreta ballad intitolata "Something To Believe In". Consiglio questo disco quindi "stereotipatamente ma schiettamente" ai fans dell'Heavy Metal puro e soprattutto della NWOBHM. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli