DAMNATION GALLERY - Black Stains

Black Widow
Guardando la copertina di questo Digipack CD, sono stato portato a credere che si tratti di Black Metal. La grafica sembrerebbe quella. Simboli occulti, caratteri gotici, sfondo nero, pochi (e scuri) colori. Poi però giro sul retro e... mi ritrovo davanti il logo della distribuzione. Black Widow Records!!! C'é qualcosa che non va... La BWR non tratta assolutamente Black. E lo ha scritto anche a chiare lettere sul proprio sito internet, a scanso di equivoci. Beh, alquanto basìto inserisco il CD nel lettore, e... sorpresa! I Damnation Gallery sono una band particolare, proveniente dalla zona di Genova. Probabilmente parte del loro stile verte sul metal estremo ma... per fortuna, non è il solito Black Metal low-fi da cantina. E a questo punto, giù le maschere! I nostri possono essere considerati come una diretta emanazione del classico Occult/Dark Metal Underground Italiano degli anni '80, di cui sono sempre stato un patito. Parlo di bands come Zess, Epitaph, Requiem/The Black, Black Hole, ecc. ovviamente. Ma dirò di più. I nostri sono una band particolare, dicevo, perché sono riusciti ad attualizzare quel tipo di sonorità, aggiungendo appunto un ventaglio di stilemi "metallici" che rende il loro sound forse un po' meno "piacevolmente retrò" (cosa che dicevo tempo fa dell'ultimo Tony Tears) ma estremamente variegato. C'é del Thrash e del Power/Heavy Metal, addirittura un paio di volte si sconfina nel Death, come ad esempio nella song iniziale "Damnation Gallery" e in "Noumenon". Quello che accomuna i nostri a quei grandi nomi del passato è un certo interesse nell'occulto, copiosamente presente nei testi, nelle atmosfere, nell'iconografia... ed in una certa produzione, ben fatta ma non perfettamente nitida. Chiariamo una cosa: non sto dicendo che il disco suoni male, tutt'altro. Pare piuttosto che i Damnation Gallery abbiano volutamente aggiunto un leggerissimo "offuscamento" al mixaggio che rende i solchi di questo loro album di esordio molto più "dark" e affascinanti. Questo è ciò che i nostri posseggono in comune con i gruppi sopra citati, assieme all'attitudine molto "occulta". Due parole poi sul cantato. Femminile, ovviamente! La cantante, Scarlet, ha una voce capace di assecondare un po' tutti i vari sottostilemi del metal presenti su "Black Stains", passando con nonchalance dalla performance scream/growl al cantato potente/catarroso fino alle clean vocals. Buono! Personalmente, come ho detto in precedenza, non ho idea se bands "tematiche" come questa riusciranno ad accaparrare successo... o se resteranno di nicchia, come accade ai gruppi "Dark Prog" prodotti dalla BWR. Ma ripeto lo stesso concetto espresso altrove: certe bands, soprattutto italiane, DEVONO continuare ad esistere, e DEVONO continuare a far dischi. Accogliamo quindi con piacere i Damnation Gallery come un'altra potenziale realtà tricolore dell'Occult Metal italiota che (assieme agli onnipresenti Deathless Legacy di Steva La Cinghiala) ha le potenzialità per farsi conoscere e diventare sempre più popolare. Fans dell'Horror/Occult Metal fatevi sotto, comprate "Black Stains" e supportate i Damnation Gallery. Non resterete delusi. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli