LENORE S. FINGERS - All Things Lost On Earth

My Kingdom Music
Ritorno col botto per gli italiani Lenore’s fingers, un ritorno a quattro anni di distanza dall’esordio. La band forte di una maturazione musicale, di un nuovo bassista e della special guest in veste di tastierista e percussionista la bravissima Anna Murphy (ex Eluveitie, Cellar darling). I nostri fanno parte dell’universo musicale gothic metal ma si differenziano molto dalle band del genere grazie ad uno stile eterogeneo, ricco di influenze diverse. Il disco inizia con “My names is now” un brano con percussioni, uno spirito etereo, con arpeggi di chitarre acustiche ad opera della singer potente Federica Lenore Catalano; un brano drammatico potente, con chitarre e tastiere, la band sa mischiare bene influenze di ispirazione celtica e scossoni metal. La singer ha una voce molto personale, ricca di pathos, molto chiara e drammatica. Il secondo brano “Lakeview’s ghost” è lento, con umori prog, un piano, con la voce della nostra delicata e ricca di colore e calore vocale; un brano che sale di grado con pathos e potenza, la batteria da possenti rullate, le chitarre gridano riffing ad alto trasso drammatico.

L’alternanza momenti di calma apparente a scossoni metal è un grande pregio; le melodie malinconiche sono di spessore e sorpresa c’è anche un accelerazione heavy in coda. “Rebirth” è intrisa anch’essa di prog ma nel tessuto personale dei nostri, con controtempi, tastiere e arpeggi acustici; l’alternanza coi riff elettrici di chitarra e la voce pulita della singer la fa da perno per un brano ad alto grado di pathos. I ragazzi ci sanno fare, la tensione drammatica e malinconica è palpabilissima, le chitarre graffiano sapientemente il tessuto sonoro. “Luciferines” è evocativa, la singer canta le prime note del brano in lingua madre; per poi tornare all’inglese con l’impulso nervoso della band; arpeggi e tastiere fanno da cornice a un brano percussivo, retto da percussioni batteria e riffing delle chitarre, la melodia è ben dosata e soprattutto alla band va il pregio non da poco della personalità. La conclusiva “Ascension” è un brano breve, retto da tastiere, percussioni, e la voce della Catalano evocativa e piena, melodie ancestrali di stampo drammatico ed epico insieme rifulgono in questo piccolo ma grande brano. Un disco favoloso, perché i nostri non copiano, sono; giocano la carta della personalità con cuore e maturità, prendere appunti prego, bravissimi.  

Voto: 8.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli