SERUM DREG - Lustful Vengeance

Invictus
Dopo il debutto del progetto Adzalaan, grande disco di puro black metal ecco che la Invictus sforna un’altra perla! Si perché c’è modo e modo di fare black metal old school, suonare male, registrarlo peggio e spacciarlo per black metal; invece è solo incompetenza prendendo in giro l’ascoltatore, oppure fare come i bravi Serum Dreg, col cuore. Il duo di portland composto da Conjure Plague e Ad Infinitum, sfornano un debutto estremo che che è assalto puro, amore per la vecchia scuola della nera fiamma con scorie death e thrash. L’opener “Rotten pillar/Lustful vengeance” comprende l’intro, una marcia marziale con solo il rullante della batteria e rumori in sottofondo e tappeto di synth con risate demoniache provenienti dall’inferno e growl bestiali; la titletrack esplode con violenza, riffoni blackned thrash metal zanzarosi e maligni. Mid tempo e screaming acido e malvagio; la registrazione è volutamente sporca, perché la vecchia scuola deve colpire con impatto e violenza, non un suono leccato e iperprodotto che ne inficerebbe la portata del disco. Assalto furioso in blast beats, chitarre taglienti come rasoi coi riffoni più neri del carbone e vocalizzi doppiati scream/growl, questo è black metal. “Edifice of hatred” è un concentrato di violenza black/thrash, up tempo, riffoni black metal, accelerazioni furiose in blast beat, e dualismo vocale screram/growl; rallentamenti improvvisi che stimolano l’headbanging e non diminuiscono la portata violenta del brano. “Holy disease” viene annunciata con uno scream acidissimo, un mid tempo pesante, riffing ossessivi e nerissimi, screaming demoniaco e voce pulita sporcata che diventa growl, poi l’assalto in blast beat senza pietà; qui c’è anche del death metal e per far vedere che i nostri sanno suonare ecco un solos melodico tecnicamente perfetto a dare ancora più marciume al brano. “Blasphemic death noise” è nerissima, tempi quasi doom, chitarre scurissime e “norvegesi”, distorsioni fanno capire che questo brano è ferale, poi inizia il massacro con percussioni veloci di batteria, riffoni blackned thrash metal, violenza pura e malvagità dettata dal dualismo vocale scream/growl; il brano termina con distorsioni e un tappeto inquietante di synth ad aprirci le porte dell’inferno. Cosa volere di più da un disco potente, preciso e perfetto nella sua sporcizia voluta, malvagio e diretto come pochi, ottimo debutto! 

Voto: 8.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli