AVATAR - Avatar Country

eOne
Siamo arrivati al settimo album della saga targata Avatar, una delle band più originali e sorprendenti che il metal possa annoverare tra le sue fila.Avatar Country,questo il titolo del loro come back, si apre con un’intro strumentale – e di strumenti ne sentiremo molti nel del disco – marziale ed epica, incentrata sulla figura di quel re la cui ombra aleggia in tutte le tracce. Si passa poi a “Legend Of The King”, un tipico pezzo in stile Avatar, capace di alternare un modernissimo death metal ad elementi melodici dominati dal virtuosismo della chitarra e da un incedere cadenzato, che lascia però intravedere dei piacevoli influssi hard rock. “The King Welcomes You To Avatar Country” ruota tutta intorno alle sonorità di quel country-rievocato nel titolo, sicuramente una divertente sorpresa nell’economia dell’album. “King’s Harvest” riporta il disco sulla più nota strada del death metal, qui molto evidente fin dalle prime note e dal poderoso cantato del vocalist Johannes Eckerström, di nuovo alle prese con un’ottima prova dietro al microfono, tanto nello scream più graffiante quanto nel pulito di brani come“The King Wants You”.

In “The King Speaks”, gli Avatar raccontano un pezzo della loro storia senza ricorrere alla musica, ma affidando la parola al re al centro del disco o, per meglio dire, al giornalista che ne riporta il discorso alla sua nazione. “A Statue Of The King” strizza l’occhio ad alcuni brani del lavoro precedente, picchia duro dove serve e alleggerisce piacevolmente i toni al momento giusto, regalando il ritornello probabilmente più accattivante dell’intero “Avatar Country”. E chi si aspetterebbe che, con due brani ancora da ascoltare, “King After King” rappresenti l’ultimo pezzo cantato, un bellissimo esempio di come la melodia possa a volte davvero essere il valore aggiunto di una canzone. “Silent Songs Of The King: Pt. 1” e “Silent Songs Of The King: Pt. 2” incarnano l’epilogo strumentale del paese degli Avatar, un crescendo emozionale che sfocia in una linea sonora semplicemente ben confezionata nella sua immediatezza.Gli Avatar si confermano come un gruppo assolutamente “sui generis”….forse anche troppo per i fedelissimi della musica metal.I quali potranno sempre rivolgersi ai gruppi che difendono la vera fede metallica in altre sedi, ma qui si fa musica bella ed originale senza barriere né confini. 

Voto: 7/10 

Bob Preda