WITCHE'S BREW - Intervista alla Band



Rispondono Mirko Bosco (chitarra) e Mirko Zonca (basso): 

Ciao e benvenuti su Giornale Metal !!! Possiamo dire che, su Supersonicspeedfreaks, la cruda aggressività del precedente lavoro è abbastanza controllata, in favore di un songwriting più meditato, ambizioso ma allo stresso tempo dannatamente efficace?

-Mirko Bosco: In parte possiamo confermarlo: credo sia un passaggio naturale magari non prettamente studiato a tavolino. Quando continui a suonare…a scrivere insieme le cose escono automaticamente e senza sforzi… e ora, che siamo più compatti che mai, credo sia normale aspettarsi un evoluzione. C’è da dire che il nostro lavoro inizialmente era molto più vicino a White Trash come sonorità ..La postproduzione ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione di quest’album, ammorbidendone i tratti. La Black Widow spingeva per un lavoro decisamente più pulito… direi che siamo riusciti a raggiungere un buon compromesso.

-Mirko Zonca: In effetti… quest’album doveva coniugare troppi aspetti; le aspettative dei vecchi fans…il nostro gusto personale.. l’ambizione stessa di un lavoro ricco di ospiti destinato ad un pubblico magari più esigente e raffinato…e tanto altro ancora. Ovvio… White Trash rimane un capitolo importante senza il quale probabilmente oggi non saremmo qui… abbiamo giocato la carta di Supersonic quando ormai eravamo sicuri e maturi per potercela permettere. E’ indubbio che questo disco per molti possa rappresentare una svolta… ma..un disco e pur sempre un disco…un capitolo..la fotografia di un determinato momento artistico. Ora dobbiamo solo vedere quali effetti potrà avere sulla nostra quotidianità… dove ci porterà.. e soprattutto come…

Quindi, in generale, come nascono i vostri brani ?

-Mirko Bosco: Non esiste una regola precisa….alcune volte si parte da un semplice riff che può sembrarci azzeccato. Altre volte viene costruita l’intera song attorno ad una storia…a qualcosa che ci ha impressionato o ci è successo…a questo punto si parte dal testo, cerchiamo di costruire attorno alle parole l’atmosfera più adatta…..Altre volte invece tutto ha inizio da una normale Jam….tutto dipende dall’umore …..

C’è una bella parata di special guests sul vostro album, tutti orbitanti attorno il pianeta Black Widow… Un modello di collaborazione tra artisti (voi) ed etichetta da prendere ad esempio, non trovate ?

-Mirko Bosco: Sono sempre disponibile alle collaborazioni, ho sempre collaborato con musicisti vari anche quando risiedevo negli States….specialmente se parliamo di artisti del calibro come quelli apparsi in questo nostro nuovo disco. E' stimolante ed eccitante rapportarsi con generi, influenze diverse e, soprattutto altre generazioni.

-Mirko Zonca: Ovviamente siamo riusciti a “sfruttare” (passami il termine) l’universo Black Widow in quanto, bene o male, tutti i partecipanti …compreso il singer ufficiale Ricky Dal Pane preso in prestito dai Butterei Bacon Biscuits… ruotavano attorno all’etichetta Genovese. Poter lavorare con chi ha questo tipo di agganci… ovviamente ti rende la vita più facile o, comunque…ti permette di aprire qualche porta in più.

Come è avvenuta la scelta di questi guests ed in che modo avete deciso l’assegnazione di ognuno dei brani a quello che pensavate più adatto?

-Mirko Bosco: Beh..molte parti sono state scritte apposta per gli ospiti, come la coda di Vintage Wine…era studiata per inserire uno strumento come il sax. Pertanto c’era l’esigenza di invitare un personaggio come Martin Grice… Scelta obbligata invece sulla cover …oserei dire. Nik Turner con il quale, sottolineo, abbiamo avuto il grande onore di lavorare, e' stato membro ufficiale degli Hawkwind ed è anche l’autore stesso di “children of the sun”…

-Mirko Zonca: Paolo Negri ci ha fornito le linee di hammond, synth…rodhes…nei punti necessari come, del resto,aveva già fatto in White Trash Sideshow. In alcuni casi abbiamo sottoposto l’intero lavoro e delegato quindi la scelta all’ospite di turno… JC, infatti…si è scelto autonomamente Magic Essence..se la sentiva più adatta.

-Mirko Bosco: Ma comunque …. diciamoci la verità, chi avrebbe potuto interpretare un brano come make me pay se non Steve Sylvester? ….

C’è qualche aneddoto che volete raccontare attorno a queste collaborazioni? Quale quella di cui andate orgogliosi, quale quella che vi ha colpito di più?

-Mirko Zonca: Aneddoti particolari magari no… certamente tutto si è concretizzato in maniera molto semplice grazie alla professionalità indiscussa dei protagonisti…

-Mirko Bosco: Ovviamente.. parlo per me… l’idea di aver condiviso un esperienza così con un personaggio del calibro di Nik Turner mi riempie d’orgoglio… Ma credo chiunque la penserebbe come me: ti ritrovi a suonare con chi ..da trent’anni… risiede nella tua collezione di vinili… E’ impressionante.

-Mirko Zonca: Steve Sylvester è stato colui che probabilmente si è calato maggiormente nella parte… Probabilmente è il suo modo di affrontare le situazioni: non è stato solo un interprete… ha assimilato il brano quasi fosse suo restituendocelo, in tempi brevissimi tra l’altro, dopo aver fatto un gran lavoro di approfondimento del testo. Forse Martin mi ha impressionato maggiormente… un personaggio storico…un icona… di un umiltà esemplare… Nonostante l’età (e non è certo di primo pelo…) ha una vitalità e un energia invidiabile…sarà per la positività che emana. Un grande…!

Il vostro suono è splendidamente vintage e live… Ci descrivete la vostra strumentazione? Inoltre, come s’è svolto il processo di registrazione in studio dell’intero lavoro?

-Mirko Zonca: Un bel basso diavoletto in puro stile Jack Bruce… testa Ampeg 450 watt, due casse monocono da 15 pollici…

-Mirko Bosco: Gibson les paul custom, testa Marshall vintage modern, ovviamente due casse Marshall 4 per 12 serie 1960, wah vox v847……e cosa vuoi di più....

-Mirko Zonca: Per le registrazioni abbiamo preteso di utilizzare la nostra strumentazione.. ovviamente questo fa stortare il naso ai puristi… Oggi sembra essere sconsigliabile appoggiarsi a strumentazione “datata” come la nostra che, peraltro, richiede volumi poco gestibili e indicati per le moderne tecniche di registrazione. I nostri suoni suono saturi come dal vivo del resto. In ogni caso…si parte come di prassi dalla sezione ritmica… per arrivare alla fine con voci e aggiunte varie…. Anche qui siamo comunque controcorrente… forse, a parte supersonic wheelchair che lo richiedeva, abbiamo evitato il click per ottenere quel tiro tipico da live… e abbiamo evitato in maniera assoluta l’editing e i vari copia/incolla…

Di cosa parlate nei testi dei vostri brani ?

-Mirko Bosco: Di fatti realmente accaduti, storie di vita reale o comunque ispirate a eventi accaduti ….

-Mirko Zonca: Aneddoti singolari spesso crudi e malati…trattati però con molto spirito ironico. Ci siamo trovati più volte alle prese con vicende particolarmente cruente ma siamo riusciti a trovare comunque il lato divertente. Supersonicspeedfreaks… e adesso la sparo grossa…è un concept album… il filo conduttore tra i brani è l’amore… Si. In Supersonic si parla d’amore..sotto ogni punto di vista e trattandone gli aspetti più deviati….

-Mirko Bosco: Infatti… Vintage Wine, ad esempio, descrive questa cena romantica… al lume di candela … che vede come protagonista attivo Issei Sagawa, lo studente Giapponese che nell’81 ha divorato la giovane Reneè di cui era innamorato…che, per l’appunto, riveste i panni della “pietanza”…. Arrivare a cucinare e mangiare l’oggetto dei tuoi desideri…la tua amata…è un modo (malato) di amare… noi non lo giudichiamo.. ci limitiamo a raccontarlo….

-Mirko Zonca: Non vogliamo passare per gruppo frivolo…povero di contenuti…anche se di primo acchito queste nostre inclinazioni potrebbero farlo pensare. Non ci interessa l’impegno politico: il rock’n’roll non ha bandiera e, sinceramente, ogni tematica politico – sociale l’abbiamo già affrontata trent’anni fa quando si militava nei circoli HC…. In realtà.. forse c’è più sostanza nei testi che scriviamo oggi… un fredda analisi sulla degenerazione umana… Ci siamo divertiti a ridisegnare le figure di Serial killer come Ed Gain… Magic Essence è interamente dedicata alla figura di Leonarda Cianciulli meglio conosciuta come “La Saponificatrice di Correggio”…. Ma non c’è da stupirsi… basta seguire un notiziario qualsiasi, aprire un giornale …. Gli Ed Gain, le Cianciulli ..i Sagawa continuano ad esistere… sono parte integrante della nostra società… Ormai, forse, non fanno neppure più notizia; non dobbiamo andare lontani…abbiamo qui..in casa nostra…personaggi come lo “Zio Michele” trasformati in Star Holliwoodiane… o i vari sanguinari “Delfino” che finiscono nel dimenticatoio…. La realtà è questa. Nessuno s’indigna più…tutto passa nella normalità… o, comunque… attraverso la logica dell’audience….

Qualcuno di voi è stato tanto tempo in Stati Uniti… Come si vive da quelle parti il blues? Quali sono le peculiarità del pubblico statunitense che rendono tanto distanti il loro mondo da quella che la nostra, più modesta, scena?

-Mirko Bosco: Si, io tra i vari posti dove ho vissuto, sono stato negli stati uniti per dieci anni, dove ho fortunatamente avuto occasione di suonare con molta gente e di conoscere artisti di altissimo livello. Trovo che, sia il blues che il rock’n’roll siano parte integrante della loro cultura, e come se fosse di loro proprietà…. lo vivono in maniera cosi assoluta e totale e, questo, investe tutti…indipendentemente dalla generazione di appartenenza. Mentre dalle radio italiane uscivano i Casadei e i Morandi, ( artisti che peraltro rispetto); negli States ti proponeva Lynyrd Skynyrd e Allman Brothers e questo anche nella radio del paesino più imboscato dell’Alabama. E’ ovvio… la formazione musicale cambia….Al pubblico italiano manca questo background. Assimila quello che arriva da oltreoceano senza la dovuta consapevolezza… il più delle volte lo accetta senza porsi problemi e si perde dietro questa ondata di tributi ai vari gruppi il più delle volte, appunto, americani. Esistono molte band originali ed interessanti anche qui in Italia …meriterebbero di essere seguite, meriterebbero una partecipazione maggiore specie nei live: Negli States si esce…si corre a vedere l’esibizione anche del gruppo più sconosciuto, potrebbe essere una sorpresa…chissà …un nuovo gruppo rivelazione. Per questo motivo… loro arriveranno sempre prima. Gli Italiani potrebbero imporsi come ottimi bluesmen …. rock’n’roller fantasiosi; siamo molto caldi e passionali, magari un po’ impetuosi, amiamo mangiare, bere….le belle donne ….le belle auto, ma purtroppo …. I media di casa nostra non danno spazio…...

Quali sono gli artisti che, a livello d’influenze, vi hanno formato ? Oggi, invece, ci sono band o artisti che vi colpiscono particolarmente?

-Mirko Bosco: Da bambino in casa mia si ascoltavano i Beatles e gli Stones……una voltaa più cresciutello ho scoperto i Sabbath, i Purple …. gli Skynyrd eccetera….e anche i Ramones. Col tempo ho imparato ad apprezzare Beethoven e Bach. ….In ogni caso adoro i Discharge e Seasick Steve allo stesso modo….questo la dice lunga. Penso di essere influenzato da tutto questo…. Sono un po’ “eclettico”.

-Mirko Zonca: Io e Mirko (Bosco) forse grazie proprio alla nostra età anagrafica non del tutto fresca… abbiamo avuto la possibilità di vivere diversi momenti storici musicalmente parlando. Sicuramente l’influenza maggiore non la rappresenterei con il riferimento ad una o più band…ma mi limiterei ad utilizzare un vocabolo: la curiosità. Non ci siamo mai fermati all’etichetta di genere…abbiamo sempre ascoltato di tutto con quella smania tipica di chi vuol apprendere…capire… sapere…. Amiamo tutti e tre il sound targato anni 70.. questo è fuori discussione.. dai Sir Lord Baltimore ai Lucifer Friends… dagli Hard Stuff ai Toad…ma riusciamo ad andare tranquillamente oltre… Oggi il panorama offre tanto… anche se poco è rimasto da inventare… Trovo sensazionali i BigElf… per me sono stati una vera sorpresa e, continuano a sorprendermi i Motorpsycho nonostante li abbia visti dal vivo credo una ventina di volte.

Quali saranno le prossime mosse dei Witche’s Brew?

-Mirko Bosco: Continuare a macinare riff nuovi….a sviluppare idee.. ad evolverci….a crescere evitando di cadere nella trappola del già sentito della ripetitività…nei limiti del possibile.. ovvio. Ci stiamo divertendo troppo per fermarci proprio adesso…

-Mirko Zonca: E, probabilmente, dal momento che stiamo vivendo un periodo positivo dove ci sentiamo in ottima forma, per il futuro.. qualche idea ce l’abbiamo….C’è qualche sorpresa in cantiere ma va ancora sviluppata….. per ora preferiamo mantenere uno scaramantico silenzio…

Grazie davvero di quest’incontro su Giornale Metal. Alle vostre parole la chiusura di questa chiacchierata…

-Mirko Bosco: Grazie a voi ..a nome di tutta la band…… Sono certo che i lettori di Giornale Metal abbiamo poco a cui spartire con quella schiera di automi che, come zombi, prendono per buono quello che gli viene propinato dalle varie radio e tv…. Grazie al supporto di queste persone che il rock in tutte le sue forme sopravvive in Italia. Mi auguro che questi riescano anche a seguirci il più possibile… fosse solo per l’impegno e la dedizione che abbiamo sempre dimostrato.

Salvatore Mazzarella