The Pheromone Syndicate, "Abbiniamo strumenti realmente suonati alla programmazione elettronica"

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

Sandro: io e Giada, sotto il nome di The Pheromone Syndicate, abbiamo da circa un mese presentato il nostro primo album “Alterations” uscito per l’etichetta digitale AUSR DIGITAL. Attraverso 6 brani “Alterations” presenta in modo completo la nostra musica e siamo davvero soddisfatti del risultato finale, consci che per noi è solo l’inizio.

Come è nato il vostro progetto e quali sono le vostre origini?

Giada: Inizialmente era un progetto solista fondato da Sandro. Dopo esserci incontrati sul set di un suo video abbiamo iniziato a collaborare per la stesura di un pezzo (“Mask Off”) e poi abbiamo deciso di fare musica insieme sotto lo stesso nome di “The Pheromone Syndicate”. La musica è sempre stata una delle mie più grandi passioni fin da bambina, ho studiato pianoforte classico e mi sono poi lanciata nel canto lirico. Da adolescente amavo la musica rock e metal e da qui vengono le mie influenze. Questo progetto per me è di un genere del tutto nuovo e che mi darà la possibilità di sperimentare molto sia a livello di suoni che di voce.

Come è nato invece il nome della band?

Sandro: questa è una domanda che ci fanno spesso in tanti. Abbiamo adottato un nome molto particolare, che spesso attira la curiosità dell’ascoltatore. The Pheromone Syndicate rappresenta il connubio di due elementi: uno facente parte del mondo naturale, i Feromoni, sostanze chimiche che permettono agli organismi viventi di comunic con altri appartenenti della propria specie, e il Sindacato, un elemento della società umana, qualcosa di artefatto e non appartenente al mondo naturale. E così è nella nostra musica, dove abbiniamo strumenti realmente suonati alla programmazione elettronica, uniamo la natura all’artificiosità.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

Giada: I testi sono scritti da noi e quindi ci rappresentano molto. Il tema principale di tutto “Alterations” sono appunto le alterazioni, i cambiamenti. Dall’indossare una maschera al voler cambiare per inseguire un sogno, dai cambiamenti ambientali di un mondo post apocaliptico, all’innamoramento ecc..ognuno di noi è soggetto ad alterazioni.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

Sandro: ci definiamo Electronic Rock ma nella nostra musica spaziamo da elementi dell’alternative rock, al Metal, al Jazz,alla drum’n bass, senza però risultare “troppo sperimentali” e di difficile fruizione per l’ascoltatore. L’album si mantiene tutto su toni energetici come fosse in costante movimento. Quel che reputo un punto forte della nostra musica è la facile fruizione dei brani, con ritornelli e riff che rimangono facilmente impressi, pur proponendo un genere musicale che sopratutto qui in Italia viene proposto da pochissimi artisti.

Come nasce un vostro pezzo?

Giada: Dipende..di solito ci basiamo sulle esperienze che viviamo e quello che proviamo..alle volte partiamo dalla melodia, di “Mask Off” ad esempio è nato prima l’intro a piano e poi è stato costruito tutto il resto. Altre volte invece si può partire da un testo come nel caso di “Sanctum”.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Sandro: Personalmente Releaser, è il brano a cui mi sono affezionato di più e che ha avuto la gestazione più lunga, avendolo iniziato a scrivere nel 2012. Il testo è uno scambio epistolare tra due amanti molto particolari, la Musica e il suo Compositore.

Giada: Releaser e Mask Off al primo posto, subito dopo direi Trail che per una sognatrice come me assume davvero un bel significato.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

Sandro: sicuramente i Pendulum, la band alla quale maggiormente ci siamo ispirati. Poi citerei anche Enter Shikari, The Qemists, Celldweller e i primi lavori dei Thirty Seconds to Mars.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live? 

Sandro: oltre a non fermarci mai nella fase compositiva e di registrazione e produzione, stiamo lavorando molto per portare dal vivo nel 2020 la nostra musica, sia in una formazione a due che con una band di musicisti completa.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

Sandro: noi personalmente ci stiamo affacciando ora nel panorama Italiano e la problematica che riscontriamo maggiormente è la quasi totale assenza di una scena legata al nostro genere. Speriamo vivamente di poter essere dei pioneri nel nostro paese sotto quel punto di vista e di avvicinare il pubblico a quel che proponiamo.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

Giada: In realtà internet ci ha lanciati, nel senso che siamo stati fin da subito attivi sui social raccogliendo pareri, consigli, fan. Internet ci permette di condividere con chiunque la nostra musica e di raggiungere più facilmente le persone.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

Sandro: difficile valutarlo, poichè nella musica elettronica si valorizzano molto di più le capacità tecniche in fase di produzione o le idee sonore. Sicuramente per noi fare musica non è mostrare all’ascoltatore quanto siamo bravi o virtuosi nel suonare e nel cantare.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Sandro e Giada: grazie innanzitutto a te e a tutta la redazione di Giornale Metal, ci ha fatto molto piacere poter parlare di noi e della nostra musica ai vostri lettori. Speriamo di aver incuriosito qualcuno e se così fosse vi invitiamo a seguirci sui nostri social https://www.facebook.com/thepheromonesyndicateofficial/, https://www.instagram.com/the.pheromone.syndicate/, e ovviamente ad ascoltarci su Spotify, https://open.spotify.com/artist/4VPkPfFKmwFq5EfZxORvNA.

Maurizio Mazzarella