PHIL CAMPBELL - Old Lions Still Roar

Nuclear Blast
Il grande Phil Campbell, "sopravvissuto" della line-up ultima dei Motörhead della buonanima di Lemmy Kilmister, non se ne vuole restare assolutamente fermo. E quindi, non pago di rimettersi in gioco con la sua band "familiare" fondata assieme ai suoi Bastard Sons, ha deciso anche lui, come molti, di fare un bell'album stile "...and friends". E riunendo un po' di amici musicisti, soprattutto cantanti, alcuni relativamente giovani ed altri un po' più attempati (Leon Stanford, Ben Ward, Rob Halford, Alice Cooper, Nev MacDonald, Nick Oliveri, Danko Jones, Dee Snider, Withfield Crane, Benji Webbe e Joe Satriani), li ha gettati un po' alla rinfusa a jammare con lui su una decina di brani di sano e robusto Hard Rock & Roll (a parte l'iniziale "Rocking  Chair", con Stanford alla voce, che è l'unica song acustica... scelta un po' singolare quella di piazzarla ad inizio album), tanto per il sano gusto di farlo. Per carità, qui è tutto di ottimo livello, tanto come produzione quanto come perizia strumentale. Tanto gli ospiti quanto il "padrone di casa" mettono a disposizione dell'album in questione le loro migliori qualità musicali, combinate assieme abbastanza magicamente in una celebrazione molto sanguigna del Rock. Sostanziamente, si tratta di un album "celebrativo" di una persona che, nonostante il pre-pensionamento della storica band da cui proviene, trova ancora difficile smettere. Ormai, per chi suona da così tanto tempo, il R&R super-amplificato è come una (dolcissima) droga. E il nostro Phil trova così tempo per immortalare le jams con gli amici in un album come questo, gemellandosi e giocando con le peculiarità di ogni ospite (l'accoppiata Oliveri/Jones da vita ad un brano dai connotati quasi Stoner come "Walk The Talk", mentre su "Swing It" e "These Old Boots", cantate rispettivamente da Alice Cooper e Dee Snider, siamo ai limiti del più scatenato Sleazy/Glam Metal). Non sarà un album proprio epocale (d'altronde, i "Friends-albums" oggi come oggi si sprecano), ma testimonia lo stato di salute di un VERO chitarrista Rock, che non ha perso lo smalto dei tempi migliori, né tantomeno la voglia di rimettersi in gioco costantemente, chitarra alla mano. L'aggregazione di un gruppo di "vecchi leoni che sanno ancora ruggire"? Forse. Ma per dimostrare indubbiamente quanto il Rock mantenga giovani, soprattutto nello spirito. Su questo non ci pioverà mai, con buona pace dei detrattori del Metal-et-similia. Ciliegina sulla torta, lo strumentale acustico finale "Tears From A Glass Eye", in coppia con Satriani. Una chicca di gusto musicale davvero sopraffino. Effettivamente, non mancano nel mondo Metal estimatori del particolare tocco di Campbell come chitarrista (e sono anch'io tra questi: al  sottoscritto il tocco genuino di Phil da spesso i brividi). Questo album è dedicato a tutti loro. ROCK ON!

Voto: 7,5/10

Alessio Secondini Morelli