CARVED - Thanatos

Revalve
Si ritorna a parlare con molto piacere degli italiani Carved, band dedita a un particolare e intenso death metal, dalle tinte sinfoniche e progressive. Immettono sul mercato discografico un nuovo disco, dal titolo Thanatos, dalle liriche profonde e mai banali. L’inizio di questo nuovo viaggio è assolutamente all’altezza della band, di quello che di buono ha saputo creare fino a questo momento, Sons Of Eagle è una canzone di classe, death metal progressivo e mai troppo furioso, dove i nostri mostrano di che pasta, sono fatti. Successivamente si passa al brano Octopus, dove si stagliano sopra le ottime voci pulite, che fanno da contorno ad un altrettanto buono cantato in growl, dove tra l’altro si riesce a distinguere ogni parola riversata nei padiglioni auricolari di chi si appresta all’ascolto. In alcuni frangenti, pochi in realtà, ricordano i Dimmu Borgir meno orchestrali. Risultano ancora più convincenti su Skal, dove aumentano il tasso di qualità con una traccia assolutamente grande, in cui si fanno notare anche delle parti soliste di chitarra da assoluto valore, che danno un tocco heavy al contesto in cui si trovano. Da segnalare anche una riuscita cover, Ballata Degli Impiccati pensate un po’ di Fabrizio De Andrè, indimenticato cantautore italiano che ha segnato un epoca. Brano originale che possiamo trovare nell’immortale Tutti Morimmo A Stento del 1968, qui rivisitato in ottima maniera. In definitiva i Carved hanno saputo tirare fuori un ottimo esempio di ciò che sono oggi, di quello che vogliono e di cosa sono capaci. Tredici brani per cinquanta minuti di durata, dove in molti resteranno piacevolmente sorpresi da questa particolare realtà musicale, che definire solo estrema risulta estremamente riduttivo. 

Voto: 7/10

Sandro Lo Castro