RAMMSTEIN - Untitled

Universal
Dopo dieci anni di assenza finalmente tornano sulle scene i Rammstein con un album chiamato semplicemente “Untitled” composto da undici tracce. Ovviamente c’era tantissima attesa per questo ritorno discografico, attesa che è stata ben ripagata perché questo disco è dannatamente bello ed è in pieno stile Rammstein. Il disco si apre con le ormai ben note “Deutschland” e “Radio”; i due singoli che hanno fatto da apripista alla pubblicazione dell’album e che tanti consensi hanno ottenuto soprattutto in termini di visualizzazioni e streaming sulle varie piattaforme in rete. Un coro gregoriano in latino introduce “Zeig Dich” dove i Nostri si cimentano con il lato più aggressivo del loro sound che ricorda molto da vicino le cose fatte nei primi album. Si prosegue con “Auslander” brano decisamente meno impegnato rispetto ai primi tre ma con un piglio più divertente con un ritornello che ti si stampa nel cervello cantato in diverse lingue tra cui l’italiano. “Sex” invece è un particolare mix tra rock e hair metal probabilmente il prossimo singolo/video. Particolare anche “Puppe” che si apre con un intro molto rilassata e insolita per la band ma con un ritornello davvero spettacolare, dove troviamo il singer Till Lindemann destreggiarsi tra urla starzianti e disperate probabilmente il pezzo migliore del disco. “Was Ich Liebe” e “Weit Weg” sono due pezzi dove emerge il lato più melodico del sound dei sei di Berlino, pezzi comunque molto piacevoli e godibili. “Diamant” è la vera sorpresa di questo disco, una ballad di breve durata ma molto toccante. Il disco si chiude con “Tattoo”, dove tornano ritmi serrati e veloci, e con “Hallomann” caratterizzata da un’atmosfera inquietante e malinconica una chiusura perfetta. Come dicevo in apertura di questa recensione l’attesa è stata ben ripagata perché i Rammstein ci hanno consegnato un disco degno della loro fama che riesce a racchiudere tutto il meglio della loro brillantissima carriera. Ben tornati Rammstein!!! 

Voto: 8,5/10 

Vincenzo Chioppa