SVANZICA, "Red Reflections è un lavoro decisamente più maturo e diretto"

Siete appena usciti sul mercato discografico con un nuovo album in studio, potete presentarlo ai nostri lettori?

- “Red Reflections” è il nostro ultimo lavoro, si tratta del nostro ritorno discografico dopo 9 anni dall’uscita del precedente “Eos”, è un lavoro decisamente più maturo e diretto, ma sempre caratterizzato da momenti più duri ed altri più melodici, peculiarità del nostro sound. Si tratta inoltre di un concept album.

Come è nata la vostra band e quali sono le vostre origini?

- La band è nata nel 2005 da un’idea di Marco e Luca (chitarra e voce), presto si sono aggiunti Alessandro alla batteria e Fabio ed Edoardo alla chiatarra e al basso. Dopo qualche cambiamento di lineup siamo arrivati alla formazione attuale, con Alessandro al basso. L’idea è sempre stata quella di proporre un sound molto personale, attingendo dalle varie contaminazioni che ognuno aveva.

Ci sono delle tematiche particolari che trattate nei vostri testi o vi ispirate alla quotidianità in genere? Che peso hanno di conseguenza i testi nella vostra musica?

- “Red Reflections” è un concept, tratto dal romanzo “Lontano dal pianeta silenzioso” di Lewis, che parla di fantascienza, filosofia e teologia. Nei nuovi pezzi che stiamo scrivendo invece la linea conduttrice è un sentimento, ma questo lo sveleremo quando uscirà il prossimo album. Tutti i testi sono opera di Luca.

Quali sono gli elementi della vostra musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del vostro nuovo album?

- Noi abbiamo sempre puntato ad alternare momenti più duri, death-oriented, con momenti più dolci e melodici. Proprio questo aspetto è una nostra peculiarità, ci viene naturale comporre in entrambi i versi, e credo che questo possa incuriosire sia gli amanti del metal più duro, sia chi cerca melodia nella musica. Il nuovo album presenta tutti questi aspetti, in maniera più naturale rispetto ai lavori più datati, e scorre più fluido e maturo.

Come nasce un vostro pezzo?

- I nostri pezzi nascono molto spesso da un riff, o addirittura da un’intera linea, scritta da Marco o Alessandro (rispettivamente chitarra e basso). Ma a volte capita anche di partire da un’idea del batterista, o semplicemente improvvisando in sala prove.

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale vi sentite particolarmente legati sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

- Se dobbiamo citare qualche pezzo del nuovo album, ti direi “First Step”, che è il nostro primo singolo, “Whisper Of Light” che è sicuramente il pezzo più dolce ed emozionante, ed “Ethernal Noontrip”, un pezzo che tecnicamente ci appaga parecchio.

Quali band hanno influenzato maggiormente il vostro sound?

- I gruppi che ci hanno sempre influenzato maggiormente sono In Flames (per l’attitudine e il loro sound, principalmente negli anni 90 e primi 2000), Novembre ed Opeth (per le atmosfere che hanno sempre creato, band fantastiche) e magari anche i Klimt1918 (altra band di grande classe). Ma poi ognuno ha sempre portato le proprie ulteriori influenze nel nostro sound.

Quali sono le vostre mosse future? Potete anticiparci qualcosa? Come pensate di promuovere il vostro ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

- Stiamo portando in giro il nostro “Red Reflections” da quasi un anno, con date live di supporto, che ci stanno dando delle belle soddisfazioni. Nel contempo continueremo a promuoverlo a livello media. Stiamo inoltre cominciando a scrivere nuovi brani per il prossimo album, che vorremmo rilasciare in tempi non troppo lontani.

E’ in programma l’uscita di un album dal vivo o magari di un DVD?

- Non abbiamo in programma album dal vivo o dvd al momento, cercheremo di dare comunque il meglio in ogni live, e nel futuro non si sa mai.

Come giudicate la scena musicale italiana e quali problematiche riscontrate come band?

- Credo che in Italia ci siano band fantastiche (due delle nostre preferite sono italiane infatti), magari manca un po’ di visibilità e di una scena di base che possa supportare queste band, talvolta noi italiani siamo un po’ esterofili nell’ambito, ma la materia prima senza dubbio c’è. Penso siano le stesse problematiche che riscontriamo noi (e sicuramente altre centinaia di band in Italia), soprattutto quando si propone musica proria e magari anche dal piglio personale, ma non disperiamo, stiamo nel contempo trovando realtà che danno grande supporto a tutto ciò.

Internet vi ha danneggiato o vi ha dato una mano come band?

- Noi siamo nati nell’epoca di Myspace, abbiamo sempre vissuto con l’era digitale ed Internet, crediamo possa essere un canale da sfruttare senza dubbio, è sicuramente possibile per tutti farsi conoscere. Il rovescio della medaglia è che arrivano sul mercato e sulla scena valanghe di gruppi (e a volte si rischia di perdersi tra tutti), ma credo che sia comunque positivo tutto questo.

Il genere che suonate quanto valorizza il vostro talento di musicisti?

- Credo che quello che suoniamo sia fatto su misura per le nostre capacità, nel senso che suoniamo ciò che ci viene più spontaneo, quindi riusciamo ad esprimerci al meglio, senza porci particolari vincoli.

C’è un musicista con il quale vorreste collaborare un giorno?

- Beh senz’altro ci sono artisti fantastici con qui ci piacerebbe collaborare, passando per i gruppi citati precedentemente, ma arrivando a tantissimi altri artisti che stimiamo. Non facciamo ulteriori nomi perché veramente ce ne sarebbero troppi, ma speriamo di avere occasione in futuro per collaborare con qualcuno di questi.

Siamo arrivati alla conclusione. Vi va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?


- Ringraziamo tutti per l’attenzione, e consigliamo (per chi non l’avesse ancora fatto), di dare un’ascoltata al nostro “Red Reflections”, lo potete trovare su tutte le piattaforme musicali, siamo convinti che ne valga la pena. Ci si vede in giro per qualche live! A presto!!

Maurizio Mazzarella