MORTADO - Rupert The King

Blasphemous
Che bella sorpresa! Il ritorno di Gianluca GL Perotti (di fresco fuoriuscito dagli storici Extrema, dopo ben 30 anni di militanza), ora al comando della sua nuova band: i MORTADO! Ammettiamolo: il grado di "storicità" rappresentato da GL nella scena del Metal italiano (e soprattutto del Thrash italiano) non si può cancellare! E perciò, come anticipato nell'intervista rilasciata a Giornale Metal tempo fa, il nostro chitarrista/cantante/songwriter aggrega attorno a sè una band affiatata, composta dal navigato batterista Manuel Togni, reduce da esperienze con Uli Jon Roth, Blaze Bayley, Kee Marcello e Doogie White, e dai due cugini Simone Franzè al basso e Stefano Franzè alla chitarra solista, entrambi con esperienze pregresse con Dennis Stratton, Blaze Bayley e Will Hunt, per dar vita ad un album assolutamente, splendidamente massiccio e inkazzato (eh sì, il Massimo Dapporto di "Soldati" mi darà ragione)! Tutto qui è mirato a far risorgere lo spirito migliore del buon vecchio Thrash Metal di ottantiana memoria. Ma... attenzione: niente anacronismi. La produzione è fresca e scoppiettante di energia. Purtuttavia, l'esclusivo uso di componenti analogiche nella registrazione, evitando accuratamente ogni tipo di preset digitale, da al lavoro una carica ed un fascino "old-fashioned" che, a detta del sottoscritto, potrebbe seriamente "correre il rischio" di diventare un vero e proprio pugno nello stomaco per tutti i più giovani cultori del Thrash Metal. Quello che a me piace particolarmente è il suono della batteria. Pienamente fisico e potente, ma mixato in maniera cristallina. Un equilibrio perfetto! E i suoni delle chitarre? Belli altrettanto, e di derivazione pienamente ottantiana (il gusto di GL non si discute neppure su questo!), ma valorizzati oltremisura dalla produzione. Le composizioni, come già affermato da Perotti, sono tutte partite da riffs del suo "archivio compositivo" quasi trentennale. Beh... si sente. Quel che è importante è che lungo l'ascolto di tutte le 11 canzoni di cui si compone "Rupert The King" la visceralità, la potenza ed il forte fascino del più puro Old School Thrash Metal è presente a profusione. Un plauso particolare va alla voce di GL, sempre potente e "catarrosa" ma capace di una gamma espressiva relativamente versatile. Nelle parti più "melodiche" il nostro adotta il cantato potente à-la Dave Mustaine (badate: è solo un termine di paragone a livello d'intenti, il timbro vocale di GL è in realtà personale e diversissimo da quello del leader dei Megadeth)... mentre nei vocalizzi più "da pugno allo stomaco" il nostro adotta dei vocalizzi più vicini al Death. Ma... nulla di "farfuglioso" e sconclusionato tipico del più ignorante "brutal-death-grind". Il nostro ha una "formazione classica", ed essendo sempre attentissimo alle argomentazioni dei testi, cerca sempre di scandirli bene per farli capire. Il risultato è: potenza, la GIUSTA potenza, anche nelle vocals. E nelle lyrics, con la giusta dose di proteste da assalto frontale e sfanculamenti a go-go che sono sempre di casa nel Thrash. Comunque, su un brano come "Dangerous Deal" influenze affini allo stile Death Metal sono presenti anche musicalmente. E non è un male, dato il risultato spaventosamente distruttivo. Altre peculiarità presenti sull'album sono: una corrosiva, potentissima versione del vecchio classico degli Extrema "Double Face" (ommadooonna... sarei tentato di dire meglio dell'originale), ed un carinissimo esperimento sonoro di natura, se vogliamo, spirituale, intitolato "The Great Spirit", il cui titolo è tutto un programma (altro che "Indians" degli Anthrax o "Spirit Horse..." dei Manowar). Badate: con l'album d'esordio dei suoi Mortado il GL nazionale ripristina i giusti "paletti sonori" che negli ultimi 20-25 anni erano andati perduti. Il Thrash Metal, quello di forte qualità e sostanza, va oltre la nascita di ulteriori, sterili sottoetichette come Black, Death, Grind e via discorrendo. E personalmente credo che gli si debba dare ascolto. Bravo Perotti, ma anche: brava la sua nuova, spettacolare band. Bene: data la potenza e la spontaneità dell'album in questione, auguro di tutto cuore a Gianluca Perotti di riuscire nel suo intento. Intanto, per tutta la serie di fattori descritti sopra, la quasi eccellenza va al disco in questione. Compratelo e supportate i MORTADO!!! OK? 

Voto: 9,5/10 

Alessio Secondini Morelli