De Fox |
Sesto album per gli Ex. Fautori di un ottimo Rock pesante che sa molto di Hard e (specie nell'introduttiva "Vieni A Vedere", della durata di 2 minuti scarsi) di buono, sano e convincente Punk & Roll. I nostri si inquadrano nella non molto nutrita cerchia di bands di casa nostra che hanno scelto di esprimersi in madrelingua. Il risultato globale è buono, tanto per la potenza e la nitidezza della produzione quanto per l'impatto e la buona tecnica globale mostrata dai nostri. Alcuni riffs tendenti all'Hard/Blues come quello di "La Mia Donna Odia Il Rocchenròll" sono anche particolarmente belli. E' evidente quanto la loro longevità come band li abbia fatti davvero mettere a frutto l'esperienza acquisita. Riguardo le liriche, i temi trattati sono di argomento abbastanza "canonico", come per tutte quelle bands che cercano di "combattere un certo tipo di sistema". La citata "Vieni A Vedere" è abbastanza emblematica, esortando a uscir fuori di casa per verificare di persona, senza filtri televisivi, l'indifferenza generale che il sistema ci impone dall'alto, difronte ai brutti fatti di cronaca che accadono ormai quotidianamente. Almeno quanto la descrizione della stasi sociale ed intellettuale fortemente avvertita dalle anime più sensibili nelle periferie delle grandi città, argomento presente in brani come "Un Nuovo Giorno - Ogni Giorno E'", "Santi E Delinquenti" e soprattutto "California" (sorta di "parte 2" altamente disillusa di "Sognando La California/California Dreaming" dei Dik Dik/The Mamas & The Papas). Il fatto è che quest'album, tematicamente, non sviluppa granché lo stile lirico a cui appartiene, il quale ha fatto già la fortuna di gente come gli hardcorers storici Negazione e i romani Fingernails (storica e longeva band romana almeno parzialmente dedita ad un cantato italiano di tipica protesta "uncompromising" nelle loro demo degli anni '80). Cito questi ultimi proprio perché la performance vocale somiglia molto a quella del mitico "Angus" Bidoli. Diciamo che le liriche sono ben costruite e ben cucite sulla musica, ma credo sia altrettanto d'obbligo affermare che, come dice il buon Gianni Della Cioppa sul suo libro "Va Pensiero. 30 Anni Di Rock E Metal In Italiano", il tipico vocabolario dei gruppi Rock madrelingua italiani è pur sempre limitato a poche centinaia di parole. Qui il risultato non si discosta granché dalla media già solcata dalle bands similari dei decenni passati, nonostante la qualità globale sia molto buona. Perciò, sono convinto che "I Nostri Fantasmi" possa essere considerato un bel disco che potrà piacere esclusivamente a coloro che amano il Rock-Metal in italiano. Chi rifugge questa formula e preferisce l'inglese a tutti i costi associato alla musica Rock, e soprattutto Metal, probabilmente, se ne terrà ben lontano.
Voto: 7/10
Alessio Secondini Morelli