DRIVEN UNDER - Hello Mr Defeat

Autoprodotto
Anche dopo ripetuti ascolti questo disco non lo mando giù, non ci riesco proprio e non è che devo farlo per forza. Dapprima sembrava convincere, poi man mano che procedo negli ascolti invece di “salvare” devo essere sincero: “affondo il lavoro”, e quindi il tutto cade nel dirupo profondo e nell’oblio. La prima cosa che a tratti è (a parere mio) carente è la voce, che non dico che non si impegni a cercare trame particolari, ma a volte sembra sforzarsi laddove invece dovrebbe essere leggera e naturale e pensare di più a spingere e a graffiare … altra cosa che non mi convince sono le chitarre, non tanto la ritmica che in quella a tratti ci sono degli spunti carini, ma gli assoli che sono molto semplici e banali. non mi è piaciuto nemmeno il suono della batteria che ritengo troppo alta … Nel disco ci sono comunque degli spunti più incisivi, basti ascoltare Daywalker, che è una delle più particolari dell’intero lavoro, una delle poche sulle quali si può cominciare a ricostruire tutto. Sull’impegno e sul curriculum della band non si può invece discutere, ne dire nulla di negativo, anzi, dalle note che accompagnano il disco leggo concerti con Pentagram, Eluveitie, Killing Joke, Atreyu, …. Tour in Germania, “madre” Russia, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca. Non mi sento comunque di promuovere il disco, cerco allora l’ultimo conforto nella copertina, ma non mi piace neppure quella, molto semplice e scontata… basta, scrivere, queste sono band da sostenere non da buttar giù, ma stavolta ragazzi passo a malincuore la mano… 

Voto: 5/10

Flavio Facchinetti