DICTATOR - Dysangelist

Aesthetic Death
Quattro angoscianti brani con un intro tristissimo e malinconico, fino all’ingresso della voce dove la cosa si fa ancor più seria e triste. La voce cavernosa molto riverberata da sensazione veramente che venga dall’oltretomba, mentre un piano emette una malattia sonora dolce e quasi sguarnita di barriere e protezioni, nel frattempo martelli infernali scandiscono il tempo. Ecco come si presentano i Dictator con questo lavoro. L’ossessività espressa dalla band nel ripetere i giri rende il tutto ancor più sofferente e reale. In effetti di quattro brani si tratta, ma i pezzi durano mediamente quindici, diciotto, venti minuti. Non temete, i brani si evolvono con il loro tempo, non rimarrete annoiati da questo lavoro, che è molto grigio ed autunnale. Caratteri tipici del black metal, vengono fusi in modo sapiente con il gotico, il dark. Non ci sono sinfonie qui, od orchestrazioni felici e divertenti, ma solo dispiaceri, il male è alle porte e vi catturerà in men che non si dica! Il secondo brano di soli venti minuti inizia con suoni di vento e in lontananza di cori. Sembra di essere nascosto dietro una colonna di un monastero, con un forte vento, percepisci se stai attento il freddo mattutino e gli spifferi, un pianoforte introduce una triste nenia, ricomincia l’ossessione e il dark ha la priorità su tutto, secondo o alla pari se volgiamo con voce lancinante e il death più gotico e d’atmosfera. Gli ulteriori due brani li faccio scoprire a voi, ma non penso che andiate tanto lontani dal mio pensiero. Un ottimo lavoro di tristezza agonia e deflagrazione. 

Voto: 7/10

Flavio Facchinetti