AEXYLIUM - Tales Of This Land

Underground Symphony
Sempre più spesso si può notare come finalmente da qualche anno nella nostra amata Penisola, vengono fuori una moltitudine di ottime band che nuotano nel grande mare del mercato discografico, dove alcune riescono a differenziarsi, anche parecchio, rispetto alle formazioni straniere, non temendo nel modo più assoluto alcun tipo di confronto in fase di composizione, registrazione, missaggio e personalità. E secondo noi è anche il caso degli italiani Aexylium, band proveniente da Varese e che ha messo in campo un album molto interessante e che sicuramente si farà notare anche fuori dai nostri confini nazionali. Tales Of This Land, un lavoro che fonde alla perfezione e con gusto, la musica folk, con tanto di strumenti del genere e metal classico. Già i primi due minuti e mezzo di Prelude To A Journey, in cui si può notare tutta la classe di questa formazione. Si apre un varco temporale con Black Flag, in cui l’ascoltatore viene, catapultano in un viaggio nei meandri di una foresta incantata, dove a far da contorno ci pensano un lavoro stupendo di chitarre che accompagnate da alcuni strumenti folk, vanno a confezionare un brano assolutamente degno di nota. E questo particolare viaggio, continua con la bella e trascinate Into The Jaws Of Fenrir, in cui si intravedono delle influenze derivanti dalle band del genere più note, come Folkstone, Elvenking, Korpiklaani e via dicendo. Ma attenzione hanno solo delle svariate influenze derivanti dalle and sopra citate per via del genere proposto, perché la forza degli Aexylium sta proprio nel sapere maneggiare il folk metal in modo del tutto personale, con una propria visione che rende ogni brano una piccola gemma musicale. Il tutto si può notare anche nelle varie: Aexylium, goliardica e avvincente, My Favourite Nightmare, che ti fa venir voglia di un bel boccale di birra da un litro, oppure la splendida Banshee che viene condotta da un possente cantato growl molto personale. In definitiva Tales From This Land, si compone di ben undici tracce, per una durata di quaranta minuti abbondanti, in cui la mente e l’animo dell’ascoltatore sono libere di scorazzare all’interno delle foreste incantate di un mondo a noi parallelo. 

Voto: 9/10

Sandro Lo Castro