GLORYFUL - Cult Of Sedna

Massacre
I tedeschi Gloryful arrivano al quarto album con questo "Cult Of Sedna". In uscita il 18 di gennaio per Massacre Records. I nostri si glorificano di appartenere al filone del "True Metal", ed effettivamente, ci troviamo difronte ad un disco di puro Heavy Metal con qualche pertinente influsso Thrash nelle ritmiche chitarristiche più galoppanti, senza tanti fronzoli, caratterizzato da una discreta produzione di maniera, ben fatta, e da una buona tecnica esecutiva d'insieme. Ma... sarà tutto acciaio quel che luccica? Beh, non sempre. Almeno stavolta, mi spiace, ma anche per un longevo appassionato del Puro e Vero Metallo Pesante qual credo di essere, arriva il momento di sferrare una bella ed oggettiva "batosta" recensoria (vedete com'è "bruuutto" essere recensori?). Cosa c'é che non va, qui? Prima di tutto, le composizioni non riescono a risultare particolarmente incisive. Sono "manieristiche", questo sì, e presentano una discreta potenza d'impatto. Ma qui troppe cose non funzionano a dovere. Un po' è il cantato indigesto, di stile "catarroso", similare ad un ibrido tra James Hetfield, Rob Flynn ed il Phil Anselmo più urlatore (insomma, una performance vocale che reputo inadatta, carente di espressività e per nulla versatile in un contesto di Metal Classico), un po' per la stanca ripetitività dei riffs che si susseguono, almeno quanto nella testa dell'ascoltatore si sussegue la continua sensazione di già sentito. Un po' per gli assoli, sfocianti nello stile shredding più stereotipato e "spento". Per tutto questo, il disco non ce la fa neppure ad arrivare alla sufficienza. Non è proprio un pessimo disco, per carità (a quello pensano gli inarrivabili Sacred Leather), ma.. qualcuno dovrebbe insegnare a questi baldi giovani che un disco Metal come (R.J.) Dio comanda è il risultato di un insieme di fattori perfettamente incastrati tra di loro, inerenti il particolare feeling delle composizioni, ben assimilate da tutti i musicisti, e soprattutto una performance vocale azzeccata e convincente. Senza questi pochi ma essenziali elementi, si cade facilmente nel dimenticatoio delle bands "gregarie". Buone per riscaldare una serata in attesa di bands più sostanziose e promettenti, ma nulla più. Saluti a voi. 

Voto: 5,5/10 

Alessio Secondini Morelli