GIORDANO FORLAI, "Sta a noi trovare l’equilibrio perché nessuno corra il rischio di estinzione"


Sei appena uscito sul mercato discografico con un nuovo album in studio, puoi presentarlo ai nostri lettori?

Certo! Con piacere e un pizzico di orgoglio (sano)!! Questa impresa musicale, “ORSO BIANCO” composto da 12 brani inediti, scelti accuratamente per formare questo concept, è nato 2 anni fa con un “ lavoro-amore ” svolto da tre persone che, chi per una cosa o per l’altra, ci hanno messo il cuore. Oltre a me questo album deve la sua vita all’arrangiatore Massimo Trigona e al produttore Ferdinando Praticò che,  appunto,  sono co-autori dei brani. In questo lavoro ho voluto raccontare, storie e stati d’animo di situazioni diverse…un viaggio caleidoscopico nell’anima,  di chiunque si confronti con se stesso e con tutte le esperienze vissute. Un viaggio introspettivo utile alla rinascita ed alla speranza, uno sprone di passare dal sopravvivere al vivere, anche se spesso feriti dalle lotte che determinano le scelte della vita. Un album che incita alla positività, alla riscossa, alla decisione.. ma anche alla dolcezza, alla consapevolezza, cercando di somatizzare il più possibile, gli errori, le ingiustizie del passato, le inevitabili sofferenze per l’innata fragilità di noi esseri umani.
  
Come si è districata la tua formazione da musicista?

Io ho cominciato a fare “ gavetta” a metà anni ottanta con gruppi di cover, ma in segreto fin anche da prima covavo l’idea di fare il l’autore e l’esecutore di miei brani… ho dovuto aspettare gli anni ’90 per iniziare veramente quel percorso.Ho passato dei momenti intensi, indimenticabili, amavo e amo ancora quel periodo musicale in generale..è il mio retaggio che mi porto dentro.In seguito negli anni 2000 in poi ho ripreso con vari gruppi e situazioni varie,  pur continuando a far l’autore ma per altri artisti..nel 2016 ho ricambiato rotta e mi sono autoprodotto il mio EP ”Origami”… fino ad arrivare ad oggi concretizzando appunto questo album concept. 



Come hai scelto il titolo del disco?

Non è stato difficile.. in quanto il brano “Orso Bianco” che apre , dopo una breve intro, il tutto, è l’esatta metafora tra la parte di noi più naturale, più selvaggia, più romantica e la parte più razionale, più frenante, più inquadrata, che si scontrano sempre dentro di noi…ecco qui la metafora del cacciatore e dell’orso condannati a darsi la caccia e a difendersi per non soccombere ogni giorno che viviamo. A volte prevale uno a volte prevale l’altro…sta a noi trovare l’equilibrio perché nessuno corra il rischio di estinzione.    

A cosa ti ispiri quando componi?

Dalla musica. Mi lascio trasportare in mondi sconosciuti.. io appartengo alla schiera dei cantautori che difficilmente parte dal testo. Ovviamente ed inconsciamente poi è inevitabile che qualche frase dei testi..attinga dalla tua vita trascorsa.. ma questo non è la regola fissa… sono riuscito a creare anche storie che non mi appartengono. 

Quali sono gli elementi della tua musica che possono incuriosire un vostro potenziale ascoltatore e quali sono quindi le qualità principali del tuo nuovo album?

Io penso che gli arrangiamenti proposti, le atmosfere, l’originalità e la cura dei testi, i suoni (usciti dall’arte di tutti i musicisti che li hanno creati e suonati),  siano la ragione per cui posso sperare,  che chiunque si farà coinvolgere dall’intensità emozionale che si vuole trasmettere, possa ritenere questo, un album che non invecchierà velocemente… anzi. 


Come nasce un tuo pezzo?

Il mio modo di lavorare è appunto partire da un’armonia e una melodia chitarra e voce...poi dopo il testo. Cerco sempre nel limite del possibile di sviluppare melodie più “anglosassoni” ed istintive.. i miei mal di testa vengono quando poi devo sviluppare testi in italiano…ma in fondo mi piace così. 

Quale è il brano di questo nuovo disco al quale ti senti particolarmente legato sia da un punto di vista tecnico che emozionale?

Mi chiedi una cosa difficilissima… però se non voglio schiantarmi con la mongolfiera devo buttare giù del peso… scelgo “Sono qui” perché me lo devo… questo è un brano che difenderei con le unghie e con i morsi.. è il brano più autobiografico di tutti… con un arrangiamento che ha colto le mie aspettative e forse superate… è stato fatto un lavoro tale da far diventare un capolavoro questo brano.  

Quali artisti hanno influenzato maggiormente il tuo sound?

Sono tantissimi ma cito solo i più significativi ..Peter Gabriel, Lucio Dalla, Ivano Fossati, Lucio Battisti-Mogol, Sting, Renato Zero, Mango, Ruggeri, Finardi, etc etc 

Quali sono le tue mosse future? Puoi anticiparci qualcosa? 

Per quanto riguarda la strada dell’autore per terzi, ci sono due progetti su cui sto già lavorando, per quanto riguarda il mio essere cantautore.. non mi voglio esprimere più del dovuto.. ma solo dire che ho belle prospettive per realizzare belle cose future. 


Come pensi di promuovere il tuo ultimo album, ci sarà un tour con delle date live?  

Per ora sto organizzandomi per delle vere e proprie presentazioni dell’album.. non escludo poi dei live..ma i costi devono farmi andare col passo della mia gamba… ma ho fiducia lo stesso nel futuro prossimo.

Come giudichi la scena musicale italiana e quali problematiche riscontri come artista?

Come si evince da quel che ho detto prima…il mio retaggio.. è molto diverso dall’attuale… questo non vuol dire che non ci sia cose da apprezzare e da sviluppare anche nel mio lavoro… in generale..il decadimento però è sotto gli occhi…anzi , orecchie di tutti… ogni epoca musicale scorra come le precedenti… speriamo che la prossima sia meglio.

Internet ti ha danneggiato o ti ha dato una mano come musicista?

Mi ha sicuramente dato spazio, sia nelle conoscenze che nella mia espansione musicale. Io penso che si debba navigare nel mare in cui si è… rimpiangere il passato non serve a nulla.

Il genere che suoni quanto valorizza il tuo talento di musicista?

Sicuramente il mio vestito migliore è da cantautore ..ma non proprio alla vecchia e stantia maniera.. mi piace sperimentare per non annoiare chi ascolta… non amo i clichè

C’è un musicista con il quale vorresti collaborare un giorno?

Già mi sono tolto delle soddisfazioni in questo immense lavorando e cantando insieme al grande amico e cantante Roberto Tiranti, cantare un brano che porta la firma del mitico Aldo De Scalzi .. per il futuro non mi importa chi in particolare, ma che siano collaboratori umanamente validi come ormai sono abituato circondarmi. 

Siamo arrivati alla conclusione. Ti va di lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Ci provo… amate la vita che è dentro di voi… anche se a volte canta stonata… 
ciao e grazie dell’attenzione.  

Maurizio Mazzarella