DISTURBED - Evolution

Reprise
Nuovo album studio per i Disturbed che dichiarano evoluzione con il titolo del nuovo lavoro “Evolution” appunto, ma che fa pensare ad altro. Entriamo un pochino più nella storia recente della band e poi ragioneremo di più sul platter. La band da “Nu” è stata poi categorizzata nell’alternative metal, come sempre sono “diversamente giovane” e quel periodo l’ho vissuto in pieno e sono sempre stato discorde con il termine “NU” dato che per me era ed è crossover, ma non solo per i Disturbed ma con tutta la scena di fine anni ’90, anyway la band si fa viva dopo tre anni dall’ultimo loro lavoro “Immortalized” (che molti conoscono per la cover di “The sound of silence”). Il titolo del nuovo album, uscito lo scorso ottobre, presentava il presupposto di una botta di vita e un’evoluzione sonora, purtroppo ciò manca. Strutture sonore che ricalcano i vecchi lavori, non che stiano copiando se stessi, ma che di fatto la band rimane nella “zona di confort” e che quindi non da dimostrazione di evoluzione, sempre che il titolo fosse pensato per dare quel segnale. Il lavoro si articola in dieci tracce a cui si affiancano quattro bonus track per la versione deluxe che dimostra l’intento e l’intenzione di fare un album molto curato e con delle articolazioni interessanti, ma che di fatto dimostra che i Disturbed hanno deciso di, ripeto, non uscire da certi stilemi compositivi definiti da loro stessi, dispiace perché sarebbe stato interessante capire cosa avrebbero potuto fare osando e sperimentando. Persino le canzoni “tirate” lasciano l’amaro in bocca, perché a sensazione ed a feeling manca un “quid” di rabbia in più o di “spinta”, sembra quasi che la band abbia ragionato in “mero” meccanismo radiofonico. “Already gone” canzone conclusiva della versione normale è un esempio del “lentaccio” radio cathcy; stessa cosa con “Hold on to memories” due ballad in un album metal son troppe a mio avviso, se poi consideriamo che ce ne sono più di due in questo album, compreso di bonus track… Ma siamo nel discorso di piacere personale, “Are you ready” che apre il cd è l’esempio del ci manca un goccino in più di rabbia; canzone che troviamo tra le bonus track remixata da Sam de Jung che tutto sommato non da nulla in più di quanto faccia la versione originale, anzi volendo la rallenta. La prima bonus track ovviamente “The sound of silence” ma in versione live con Myles Kennedy come guest, “Stronger on your own” fa ricordare i vecchi Disturbed in fase midtempo ma ben carichi; mentre “No more” mi sembra una prova del combo capitanato da Draiman di far altro perché la traccia sembra troppo “Happy” per loro. Come sempre “provare per credere”. Concludendo si sperava qualche cosa di più e soprattutto visti i presupposti del titolo, ma purtroppo Draiman e soci hanno deciso di rimanere fedeli al loro metodo senza evolversi e senza osare, anzi andando a recuperare molte più sonorità morbide e radio oriented, questo implica che certamente si troveranno all’interno del cd canzoni ben strutturate, ottimamente arrangiate e orecchiabili, ma purtroppo nulla che possa far intendere ad una “Evolution” della band. Spiace molto perché mi sarei atteso molta più “botta” e molta più innovazione. Sarà per la prossima volta. 

Voto: 6,5/10 

A.S.