RADIANT - Radiant

Massacre
I Radiant sono una band della Germania del nord che si è formata nel 2014 grazie al cantante (Voodoo Circle, Avantasia). I membri sono Herbie Laughans alla voce, chitarre aggiuntive e tastiere, Flo Gottsleben chitarre, Carsten Stepanowicz chitarra, Markus Beck basso, Manni Spalka alla batteria. Il sound del gruppo richiama l’hard rock degli anni 70-80 e propone un genere che ricorda i Thunderhead, con riferimenti agli Edguy, Whitesnake, Rainbow, Bon Jovi e Van Halen, quindi un hard rock con influenze heavy-power-pop metal melodico. ll loro disco è uscito con la Massacre records nel novembre del 2018. L’album presenta quattordici tracce. Analizzando i brani nella prima canzone troviamo la forza dell’heavy metal, orecchiabile, con ritornelli ben delineati, bei riffs di chitarra e basso, cori e voce principale in armonia, con un bell’interludio. La seconda canzone presenta un power metal ballabile che trascina, buona la base ritmica che accompagna la voce, ritornello anni 80 molto aor, assolo hard rock molto anni 70, con una vena heavy metal, grazie all’uso di virtuosismi e tapping. Nella terza song apertura con tastiere anni 80 vanhaleniane, notevoli le linee di basso, chitarre che aprono un mondo melodico, canto molto orecchiabile, arpeggi; si è dentro ad un’avventura, viene voglia di cantare con i Radiant, assoli rock ben inseriti nella canzone, begli stacchi di batteria. Nel quarto pezzo il sound iniziale è tipicamente heavy metal ottantiano, struttura e voce molto ben scritte, una canzone ideale per gli alternative dance club, assoli di chitarra in linea. La quinta canzone ha un bell’arpeggio con inserto distorto, è cadenzata e molto soft, ha aspetti da ballad, con chitarre sempre attive per l’assolo nella parte quasi finale della canzone. La sesta song inizia con una chitarra con flanger, bei riffs ballabili, belle le linee sia di canto principali che i cori, la linea melodica del canto è continua, il ritornello è epico , cavalleresco e vittorioso. La voce del cantante domina la canzone, il ritornello apre alla vittoria, interludio melodico. Il settimo pezzo con hammond che entra è un rock continuo, bella la voce principale e i cori che sono fondamentali, intermezzi di chitarra che portano all’assolo. Nel brano numero otto da segnalare un bell’intro di batteria e chitarra stile Iron Maiden, una canzone uniforme con un bell’assolo di chitarra finale. Nella nona canzone con intro progressive, il canto è sulle linee di basso accompagnato nel divenire dai ritornelli, con parti di chitarra cadenzate e assolo nel finale virtuoso. Nel decimo pezzo intro sospeso e melodico molto anni 80 sul pop andante, atmosfera da ballad. L’undicesimo pezzo, con un inizio di bell’arpeggio acustico, è l’unica vera ballad dell’intero album, con una gran bella chitarra melodica che accompagna la voce, struttura lineare sia nel primo che nel secondo verso che avanza lentamente sino alla fine. Nella dodicesima canzone la tastiera e la chitarra danno al pezzo un’energia adrenalinica, con un gran bel tiro insomma, trascinante, piacevole ritornello orecchiabile e sentito. Il penultimo pezzo ha un mix di strumenti all’inizio, voce acuta a cui si uniscono tradizionali cori, chitarre in palm muting accompagnano, canto continuo che rimane in testa, assoli in chiusura. Nell’ultimo pezzo si ode il pubblico, è un classico brano rock lineare, accompagnato da cori con assolo nel finale e ritornelli magnetici. Buona la produzione e premiata la passione con cui è stato realizzato il cd che è degno di nota e sicuramente da ascoltare. 

Voto: 8,5/10 

Simon Canepa