IRREVERENCE - Still Burns

STF
Grande ritorno fiammeggiante per i thrashers meneghini; io me li ricordo bene, perché me li vidi dalle mie parti nel bergamasco a support del disco “war was won”. Avevano un’attitudine che spaccava le pietre e un muro di suono; mi erano piaciuti così tanto che acquistai anche il disco e da allora non li ho mai più mollati. Ora ecco il nuovo album; un concentrato di adrenalina, violenza sonora e schegge di thrash metal venate di death come un proiettile di una 44 Magnum. L’opener “So far, so good” fa già capire e veniamo travolti da riffing serratissimi, velocità potente. La sezione ritmica è precisa; le chitarre danno rasioiate thrash metal di stile teutonico, tanto che il singer ricorda nelle vocals al vetriolo il singer dei beneamati Sodom Tom Angelripper. Un brano che con precisione ti scaglia pesantemente contro il muro, un gran bel pezzo di apertura. “Blind times”, inizia con un arpeggio e rumori di guerra urbana sullo sfondo; la quiete prima della tempesta, con vocals basse e pulite. Ma ecco l’attacco diretto con batteria veloce e un sapore thrash/death con un tocco swedish nelle armonizzazioni delle chitarre. Brano che coinvolge per il pathos rabbioso e la marcia del brano che adopera anche tempi più quadrati e pesanti; grande il solo di chitarra melodico e d’effetto. “Stylized social realism” è un brano in your face, diretto, pesante e quadrato. La marcia non è velocissima ma il grado di pesantezza heavy è di pura qualità; poi ecco l’accelerazione irruenta, che ti butta a terra con foga e growl irosi. La melodia è dosata a dovere come anche le rullate di batteria; anche qui solo squisitamente melodico dalle influenze orientaleggianti in alcuni punti. “6.01” è introdotto da rullate e riffing minacciosi per poi travolgere tutto con un apertura rabbiosa e serratissima. Il singer esprime molto bene la rabbia con vocals cavernose ma comprensibili; i cambi di tempo sono vari come anche i momenti di calma apparente con arpeggio e parti vocali pulite in italiano per poi riprendere a picchiare senza pietà. Un disco che è un gran bel ritorno della band milanese; non si smentiscono mai; anzi è l’ennesima tacca a loro favore, esempio. 

Voto: 8/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli