THE HEARD - The Islands

Despotz
La band scandinava The heard fa il suo esordio con questo album, un disco di potente occult-hard rock con qualche graffio heavy. Ma scorrendo i nomi dei componenti del gruppo, si capisce che non è composto da debuttanti, anzi; all’interno ci sono buona parte delle disciolte(peccato) Crucified Barbara più la cantante e modella Pepper Potemkin e il chitarrista Jonas Kangur dei Deathstars. Un debutto che profuma di seventies; dove l’hard rock pesante ma intinto di misticismo e blues prende una piega dark e oscura. L’opener e titletrack fa già capire l’umore della proposta musicale, riffing deciso e tagliente, up tempo e un basso che fa da legame al tutto. Si sente qualcosa de compianti The Devil’s Blood, la melodia hard c’è e la voce della Potemkin è potente; pezzo non male soprattutto per i solos caldi e potenti della coppia di chitarristi. “A death supreme” inizia con un arpeggio di taglio settantiano; brano lento che inizia in maniera lenta, ma nasconde l’attacco nel chorus dove l’elettricità si alza con chitarroni e la voce della singer alta e potente. Brano di atmosfera dark; buon gioco nella parte semiacustica con cori e un solo caldo e potente di marca hard. “Sirens” è un brano acustico, dal taglio occulto, quasi bucolico nel riff delle chitarre. La voce della singer è modulata alla perfezione; un tappeto di tastiere fa da tappeto atmosferico con percussioni che offrono un delicato ritmo al tutto; i cori danno un tocco dark e psichedelico alla composizione. Con “It” si riprede a graffiare; un brano retto su controtempi e chitarroni metallici, un brano che si regge sulla potenza e pesantezza. Le armonizzazioni con accordi settantiani servono bene il chorus; la singer è veramente la marcia in più della formazione svedese; grande il solo d’ispirazione heavy. “Crystal lake” è un brano dall’atmosfera darkeggiante con un basso e un tappeto di tastiere dal taglio horror con la voce della Potemkin che prende il la. Brano che poi diviene un mid tempo dalle sfumature hard, tempi cadenzati e chitarroni hard bluesy; il solo è tipicamente seventies quasi iommiano. Un buon esordio che ci fa vedere che questa formazione al di là delle singole qualità dei membri, può dare qualcosa in merito alla musica dura; un album da avere e gustare lentamente in questo tempo plumbeo e autunnale.  

Voto: 7.5/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli