AFM |
Dopo due anni ecco il ritorno dei tedeschi ma con un disco che farebbe meravigliare gli ascoltatori abituali dei folk/death metallers.
Perché qui non troverete ne blast beats, né riffoni, e neanche un piccolissimo accenno di growl; ma troverete intatto l’amore per l’epicità, il pathos e le soluzioni folk.
Perché questo disco è totalmente acustico; perché la band ha voluto spegnere gli amplificatori o ridurli al minimo, per condurci musicalmente in terre lontane con musica coinvolgente a livello emotivo; pur non avendo strumenti elettrici.
L’opener “Echtra”, viene introdotta da un tappeto acustico di chitarre e percussioni; le orchestrazioni danno pienezza, pathos ed epicità.
Si sente l’afflato celtico ed epicheggiante, ci sono dei cori e una voce femminile narrante che ci porta dentro il concept del disco; si perché questo è un concept album.
“Serpents origin” è vibrante passione, chitarre acustiche che intrecciano trame di natura madrigalesca e un violino con un tappeto di percussioni.
La singer ha una voce limpida, profonda ed evocativa sostenuta da altre voci femminili nei cori.
Perchè qui si tratta di ospiti che interpretano i brani dando pathos emotivo e vocale; l’intreccio anche con linee maschili è molto buono e le orchestrazioni sono perfette nel toccare in profondità.
“Black dawn” inizia con un tappeto di tastiere e riff acustici, tempi cadenzati di percussioni che danno un tono epico alla composizione.
Si sente l’andamento battagliero del brano seguito da violini e pieno di emozione.
“At nine light night” è un brano di grande pathos; arpeggi acustici sognanti e malinconici con orchestrazioni e percussioni dal sapore acustico.
La voce maschile è scura e malinconica; un battito di mani da il tempo a questo brano che è ricco di sapori antichi e epicità resa bene dal chorus, un brano che colpisce per l’emotività che comunica.
La conclusiva “Caoine cruac” è stupenda, una ballata sorretta da fisarmonica, voci pulite maschile di varie tonalità e piene di emozione.
A colorare il tutto ci pensa il violino, le chitarre a ricamare trame emozionali ed epiche; le orchestrazioni danno enfasi sinfonica e il flauto esegue melodie di stampo celtico.
Un disco che esula da quanto i nostri ci hanno abituato, ma non troppo; perché la bellezza delle composizioni sono impresse con passione e impegno, bravi.
Voto: 8/10
Matteo”Thrasher80”Mapelli