SOULFLY - Ritual

Nuclear Blast
Undicesimo album per i Soulfly di Max Cavalera. Cosa dire che non sia mai stato detto? E' difficile, per un personaggio così. Il chitarrista/cantante, divenuto famoso nei Sepultura, personaggio "sinistroide" e controverso ma influentissimo per la scena Thrash/Groove Metal internazionale, ha fatto la sua epoca, soprattutto grazie a due albums come "Chaos A. D." e "Roots" e poi anche, appunto, con gli albums pubblicati come Soulfly durante gli anni di divisione artistica con il fratello Igor. I due si sono poi, come sapete, ricongiunti nei Cavalera Conspiracy. Ma lui continua a portare avanti il discorso Soufly e... il risultato è, come al solito, tanto sano Thrash/Groove Metal, con una buona dose di potenza derivante dall'Hardcore Punk e... poco altro. Eh sì, poco altro. Intendiamoci: la perizia strumentale della band è sempre su ottimi livelli, così come l'ottima produzione. Farà certo felice chiunque segua Cavalera da sempre... ma ovviamente non aspettatevi un completo rinnovamento musicale perché ormai i Soulfly si sono attestati perfettamente negli orizzonti sonori che hanno reso famoso Max internazionalmente. Questo è un pregio ed un difetto. Da una parte il nostro ha la possibilità di fare la musica che ha sempre fatto coerentemente con il suo passato artistico, elargendo al suo pubblico delle vere e proprie bombe sonore sotto forma di albums di Soufly e Cavalera Conspiracy, ma dall'altra, la cosa inizia a risultare un po' ripetitiva. Effettivamente, durante l'ascolto di "Ritual" ho avvertito un po' di noia. Non dico certo che questo sia un brutto disco. Sto dicendo solamente che a volte le composizioni appaiono relativamente "tirate per le lunghe" ed annacquate senza eccessiva inventiva. Qua e là abbiamo delle puntate verso sonorità death, come su "Under Rapture", o verso quelle atmosfere tribali che fecero grande "Roots", come in "Blood On The Street"... ma, come dicevo sopra, poco altro. Nulla di veramente negativo, a parte un po' di noia. Diciamo che con quest'album Cavalera e Soufly riaffermano la loro preminente posizione nel settore del Thrash/Groove Metal internazionale. Però, ripeto che i capolavori epocali sono ben altri (li ho nominati sopra, parlando dei Sepultura), e le sterili fotocopie vivono di luce riflessa. Attendiamo il futuro e vediamo se i nostri saranno capaci di rinverdire i fasti in modo più consistente. 

Voto: 6,5/10 

Alessio Secondini Morelli