RIVERSIDE - Wasteland

Inside Out
Per i Riverside, dalla Polonia, arriva il settimo album. Un nuovo inizio, una ripartenza o una rinascita per la band polacca che con questo settimo album cambia rotta e decide di ripartire dopo la perdita nel 2016 del loro chitarrista Piotr Grudziński. Questo album è capace di emozionare, riflettendo sentimenti come paura, rabbia, tristezza, malinconia ma allo stesso tempo è capace di far comprendere un dolore maturato e tramutato in un full-lenght di nove tracce nel quale, attraverso un'importante ricerca sia a livello di sonorità che di composizione, si alternano dai suoni più dolci come quelli di chitarre acustiche e di una voce, che quasi culla e accompagna l'ascoltatore, a quelli di chitarre e tastiere distorte che trasmettono rabbia, odio e rancore. L'album ha un'impronta assolutamente progressive e richiama gruppi come Opeth, Anathema o anche Porcupine Tree. Ogni canzone è ascoltabile separatamente ma restano comunque unite da un filo conduttore che rende il lavoro coeso e ben concepito. A rafforzare il tutto vi è anche il concept con tematiche post apocalittiche ispirate ai videogames di Fallout ma anche a The Road, il romanzo del celebre scrittore statunitense Corman McCarthy. L'album si apre con The Day After, una traccia con la voce a cappella di Mariusz Duda, dai toni decisamente oscuri. Riflette il dolore e la paura del "giorno dopo" la tragedia, la voce all'interno del brano sfuma in un violino che introduce il secondo brano, Acid Rain. In questo brano traspare sin da subito lo stile del gruppo e le loro influenze sopra citate. Vale of Tears è il terzo brano dalle sonorità indiscutibilmente rock, è il pezzo che forse si discosta più di tutti rispetto alla linea guida dell'album, il brano racconta come l'uomo attraverso il pianto affronta la tragedia. Guardian Angel è la canzone che colpisce particolarmente per i toni sempre più cupi ma allo stesso tempo la voce di Duda sembra donare speranza, consolando e quasi cullando l'ascoltatore. Lament è uno dei pezzi più interessanti, nel quale quale si vede l'alternanza di suoni più "metal" con l'organo distorto di Michał Łapaj a quelli più delicati di chitarre acustiche. L'unico brano strumentale è The Struggle of Survival, nel quale si nota da subito un importante lavoro a livello ritmico con il basso di Duda e la batteria di Piotr Kozieradzki intrecciato alle melodie delle tastiere e delle chitarre che trasportano l'ascoltatore in una dimensione surreale. River Down Below è un pezzo che rappresenta la rassegnazione umana di fronte alla tragedia. Il pezzo più interessante, quello che racchiude l'anima di questo full-lenght è Wasteland, nel pezzo vengono ripercorsi tutti i sentimenti precedentemente trattati fino ad arrivare alla rassegnazione. L'album si conclude con The Night Before, una canzone che narra l'accettazione del dolore e il raggiungimento della pace. Wasteland è un album che può farci capire come affrontare, interiorizzare ed esteriorizzare un dolore, esplorando tutte le emozioni e sfumature che si possano vivere. Questo album presenta un punto di partenza e di rinascita dal quale traspare speranza per il futuro, ottimo lavoro. 

Voto: 9/10 

Silvia Pistolesi