PAVLOV'S DOG - Prodigal dreamer

Rockville
Al giorno d’oggi dopo tantissimi ascolti, immersioni profonde tra una miriade quasi infinita di dischi, attraversando svariati generi rock, metal o altro, spesso, a torto si pensa di aver ascoltato tutto. Ovviamente quando questo accade, di sicuro cadiamo nell’errore più grande, perché la musica ci insegna che oltre ad essere soggettiva è anche imprevedibile e che quindi l’affermazione di cui sopra è tassativamente errata. La prova di tutto ciò sta anche in un lavoro particolare, come quello dei Pavlovs Dog, dal titolo Prodigal Dreamer. Un disco particolare, raffinato, dai contenuti altamente evocativi, che arriva a otto anni dal loro precedente lavoro in studio. Un viaggio attraverso tredici brani, pescati attraverso la discografia di David Surkamp, per un’ora abbondante di emozioni pure e sincere, che vede attraversare quarant’anni di storia, date da ogni singolo componente che vi ha suonato all’interno. Ascoltare gioielli dalla superba classe sopraffina come Paris, posta in apertura, non ha eguali. Viaggio che continua con Hard Times, altra perla di questo Prodigal Dreamer. La voce malinconica e quasi stridula di David s’impadronisce della scena in Winterblue. Vecchie o nuove, ri-registrate o meno, non ha importanza alcuna in questo caso, perché queste canzoni sono delle pure poesie messe in musica. Come non rimanere senza fiato ascoltando il violino di Abbie Steiling in ancora una volta Winterblue, uno dei brani più belli dell’intero lavoro di questa band. La vena jazz, ha come punto di riferimento Thrill Of It All. Farsi trasportare verso ambienti sereni e fuori dal mondo in Easter Day, brano che ha un tocco quasi country malinconico. Mai banali e sempre pronti a far immergere l’ascoltatore nella propria mistica visione della musica i Pavlovs Dog hanno centrato il bersaglio, andando a pubblicare un'opera che farà la felicità di molti. Ogni brano racconta una storia intima e particolare, da saper prendere al volo e farsi portare lontano da tutto e tutti. Lavoro di grosso spessore artistico e poetico, da avere nel modo più assoluto. 

Voto: 9/10

Sandro Lo Castro