LASCAR - Wildlife

ATMF
Vita selvaggia, un ritorno allo stato brado, libero, più in armonia con la natura; questo potrebbe essere il suggerimento anche valido della one man band cilena. Dopo solo un anno dal precedente “Saudade” ecco che Gabriel Hugo torna con un bel disco di metal estremo. Ma come ogni sua composizione, non si ferma solo a colpire alla pancia l’ascoltatore con riff black metal; ma anche con melodie melanconiche aumentandone il gradiente emotivo ed il pathos. L’opener “The disdain”, parte con riffing melanconici, rullate e tempi medi di batteria; la chitarra è zanzarosa in maniera voluta e lo screaming alto e disperato rimane sullo sfondo. Il brano è pervaso di melodia di taglio umbratile, che si fa largo tra riffing aperti di stampo black metal, ci sono anche aperture più vibranti unite ad un cantato lacerante nella sua disperazione. “Petals” fa venire in mente leggendo il titolo del brano a qualcosa di delicato; difatti il brano inizia con un arpeggio melanconico con una melodia triste e molto bella. Il brano poi prende una piega più elettrificata non perdendo questo legame melodico, anzi, tramite i riffing in tremolo sembra andare più in profondità con uno screaming doloroso e disperato. Ma non c’è solo disperazione, c’è anche una rabbia sorda con la batteria che fa sfuriate e attacchi in doppia cassa. “The zenith” sembra un brano quasi settantiano; chitarre liquide dall’impronta prog, il riffing poi deflagra in un impeto drammatico con lo screaming doloroso e un riffing melodico insistito. Questo dualismo tra parti più rilassate, calme, ma in maniera apparente e attacchi repentini, si riflettono per tutto il disco. “Fatigue” sembra quasi attaccata al brano precedente con un blast beats di puro depressive black solcato da melodie malinconiche. La chitarra regge bene il compito con riff zanzarosi e un riff quasi di derivazione zeppeliniana di marca hard blues; salvo poi ricollegarsi alla partitura che lega il brano con un accelerazione. Un disco che rende ancora una volta il valore del musicista e compositore cileno; dove il metal estremo diviene tormento, emozione e pathos, in una parola sola, Lascar. 

Voto: 7.5/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli