FALGAR - La Dama Del Alba

ATMF
Grande ristampa di questo disco pubblicato solo in musicassetta a suo tempo dalla Nebular Winter Productions. Ora l’ettichetta nostrana lo rende di nuovo disponibile aggiungendovi anche materiale extra come due bonus track; un disco certamente che farà ingolosire chi è appassionato di black metal, ma soprattutto quelli che magari hanno conosciuto solo di nome il progetto con la speranza di averlo tra le mani. Ora questa speranza si è concretizzata e possiamo dire che c’è un respiro molto burzumiano all’interno dell’opera, ma non è una scopiazzatura; anzi, è un’ispirazione sentita ma con una sensibilità tutta personale. “Invocacion” è un’introduzione all’opera, una strumentale di poco più di un minuto. Tappeto elettronico, retto da synth e percussioni elettroniche che ci aprono le porte verso tempi lontani. La titletrack è retta da un giro di chitarra ossessivo su un tappeto ritmico in mid tempo; le chitarre hanno un suono zanzaroso voluto e una melodia crepuscolare. Lo scream è messo in secondo piano rispetto alla parte strumentale ed è profondo e catacombale; ci sono anche parti pulite all’interno del brano e una bella parte più sostenuta con vigore che serve come intermezzo. “Renacimento” è gelido black metal, qui lo spirito del Conte è molto presente, malignità e misantropia aleggiano oscuri. Mid tempo retto da riffing di origine norvegesi zanzarosi ma con aperture melodiche, lo scream è usato in maniera magistrale per comunicare un senso di dolore e abbandono ma con anche interventi puliti che sembrano cantare litanie. Il brano è sorretto da una buona sezione ritmica e il dualismo tra riff ossessivo e apertura melodica rende il brano gustoso. “Fango y frìo”, fango e freddo; questo è il titolo del brano e già fa capire il senso di disperazione ed estraniamento. Trama ossessiva i mid tempo con riffing zanzarosi di origine norvegese e screaming quasi sussurrato, anche qui ci sono parti pulite recitate, con anche melodie evocative in squarci melodici di taglio epicheggiante. “Artemisa” è un pezzo lungo, atmosferico e crepuscolare; ti fa sprofondare in una dimensione fatta di luci soffuse, rumori attenuati e melanconia; un tappeto atmosferico di synth con rumori campionati dalla natura. Un disco che è semplicemente stupendo, dove il black metal di taglio norvegese interpretato in maniera personale con aperture melodiche e atmosferiche, da avere. 

Voto: 7.5/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli