SADNESS - Leave

Avantgarde
La nostrana Avantgarde sta tirando fuori dal cilindro una serie di album che personalmente considero eccellenti. Perché ogni album che ho trattato dagli americani Windfaerer, ai progetti Over e Barren Canyon, e alle colonne nostrane Void Of Silence o Progenie Terrestre Pura, hanno tutti un unico comune denominatore. Questo filo rosso che li lega è la qualità; perché pur essendo messi sotto la bandiere di musica “estrema”; non li si può confondere, perché ogni formazione citata ha una personalità artistica ben definita e qualità nella proposta musicale, stesso discorso lo si può fare verso questi Sadness. L’opener di questa one man band “The untochable words between”, viene introdotta da un tappeto di tastiere, c’è una malinconia di fondo che pervade la composizione musicale. Poco dopo il quarto minuto ecco lo scossone post-black metal; riffing che recano un tono malinconico di fondo vicino al depressive, tempi lenti e uno screaming doloroso messo in fondo agli strumenti; brano lento, triste e stupendo nella sua dolorosa disperazione. “________” ,da spazio alla musica, non ha un titolo vero e proprio; perché è la musica che attraverso tempi lenti, melanconici, sorretti da arpeggi acustici, riffing post-black e screaming disperati ovattati comunica l’emozione. Perché questa musica ha emozione; traspare attraverso le melodie malinconiche delle chitarre, un suono disperato, che è venato di pioggia e desolazione, ma stupenda desolazione. “To amé,”viene introdotta da malinconiche note di pianoforte, un brano che va ascoltato in silenzio; per poter apprezzare la bellezza triste di questa composizione. Ecco poi intervenire gli strumenti elettrici ad amplificare la melodia malinconica; riffing spessi che vengono ripresi da chitarre di taglio post-black e tempi lenti di batteria; il piano è sempre presente anche se le chitarre svolgono un ruolo fondamentale. Lo screaming è messo in secondo piano ed è appena percettibile, la sezione ritmica ha anche accelerazioni improvvise che seguono l’andamento delle chitarre verso la conclusione con tappeto di synth e piano a ricamare melodie umbratili. Un disco stupendo che è di particolare bellezza emotiva, la tristezza qui è il filo conduttore come il nome del progetto, ma è da assaporare con gioia durante le uggiose sere autunnali. 

Voto: 8/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli