OVER - Fascing Trascendence

Avantgarde
Che debutto questo album, un disco che è pieno di impatto e passione. Non è possibile non amare un album del genere, che ha sotto l’identità estrema, influenze metal sfaccettate ma riviste con personalità da questo duo. Gli incontri creativi servono a questo; a mettere in risalto delle doti artistiche e che servano a creare qualità; l’incontro tra questi due musicisti ha generato un disco estremo in ogni senso. L’opener “Philosophy (supposted thruth), si apre con echi ventosi e un tappeto di synth ; l’inquietudine regna sovrana, poi ecco i riffing neri e disperati, con un mid tempo lento e uno screaming doloroso. La melodia è generata da echi tastieristici e riff di chitarra malinconici; ci sono anche voci pulite narranti in mezzo a parti più dense a livello melodico ma con pathos prima di riprendere l’impatto delle chitarre. “Freedom of paradygms” è una cavalcata dal sapore doom/black metal; riffing densi e di stampo malinconico con un basso in primo piano vengono sorretti da tempi cadenzati di batteria. Lo screaming è acido e straziante, il riffing ha qualcosa di epico nel suo incedere, nella parte centrale il brano ha un alone inquietante con arpeggi e voci riverberate e riffing in tremolo per poi arrivare una marcia percussiva di tempi veloci di batteria con un solo melodico e malinconico in coda. “Over is trascendence” è atmosferica, densa di passione con tastiere e riffing dal taglio melanconico e tempi lenti di batteria. Si sente la disperazione del brano accentuata dallo screaming; qui il dolore è palpabile, la melodia è presente e soprattutto il muro delle chitarre è potente e nerissimo. Un brano accentuato da echi, riverberi e rumorismi di fondo che rendono ancora più oppressiva la musica. “End of the oppressive” ha un riffing che sembra generato dal metal classico ma estremizzato a dovere, con batteria e basso quadrati e pesanti e screaming acido. Qui ci sono anche voci pulite evocative con chitarre pulite dai suoni acidi; i tempi si fanno più ritmati grazie all’uso della doppia cassa, questo dualismo rende il brano nero, senza speranza e colmo di inquietudine; in coda c’è un rallentamento doom con chitarre riverberate e voce pulita con melodie di taglio melanconico. Un disco stupendo in tutte le sue sfaccettature; nerissimo esempio di come la qualità, va di pari passo con conoscenza della materia dura e creatività. 

Voto: 8/10  

Matteo”Thrasher80”Mapelli