LIFELOST - Dialogues From Beyond

Trascending Obscurity
Buon disco di puro black metal venato di malsano death per questa band spagnola. Un disco che debella fin dal principio ogni compromesso melodico, per portare l’ascoltatore in un viaggio nero e senza salvezza. Il suono generato dalla one-man band è pianificato nei minimi particolari per portare chi ascolta questo disco verso un black metal selvaggio, malvagio e privo di qualsiasi approccio evolutivo moderno. L’opener “Malign emanatio” è fredda, maligna con spirito selvaggio di puro odio anticristiano. Tempi veloce di batteria, riffing freddo e di taglio nordico; lo scream è profondo e gorgogliante, posto in secondo piano rispetto agli strumenti. I riffing sono malsani e i tempi sono veloci e diretti, ma con cambi di tempo ben fatti; ci sono anche delle incursioni nel blast beat più iroso e furioso con chitarre di derivazione black/death e parti più pesanti. “Sepulchral vault” ha un riffing molto swedish black metal, tempi ancora furiosi e un umore maligno e penetrante. Qui non c’è nessuna pace, la melodia è bandita; solo riff dal sapore nero, screaming profondi e cavernosi e urla laceranti; se si riesce, si percepisce una melodia maligna di stampo nordico, pezzo che si conclude con una coda atmosferica inquietante. “Metanoia” è il quarto pezzo e già dalle chitarre si capisce la disperazione malsana che il pezzo vuole evocare. Sezione ritmica lenta, batteria pesante che prende una piega veloce; la voce è poco più di un rantolo, appena percettibile, la melodia è bandita in favore di una freddezza maligna tipica della nera fiamma. Anche qui c’è un intermezzo con una sfuriata con parti in death metal, un brano nerissimo e senza uno spiraglio minimo di speranza, è soffocante. “Incorporeal gate” è un attacco iroso e diretto, con riffing black metal, tempi veloci di batteria e melodie maligne. La marcia del brano non si arresta neppure di un secondo, dipinge un quadro fosco e blasfemo a livello musicale con dissonanze e riffing che cercano di dare una parvenza “ariosa” nell’ultima parte con un tappeto meno opprimente a livello sonoro. Un disco che non cambierà certamente le sorti del metal estremo, ma quello proposto da questo progetto spagnolo è una dichiarazione di assoluta fedeltà verso l’ortodossia della nera fiamma. 

Voto: 8/10  

Matteo "Thrasher80" Mapelli