IMMORTAL GUARDIAN - Age Of Revolution

M-Theory
Finalmente ce l'hanno fatta, dopo 10 anni di attività, gli Immortal Guardian, texani provenienti da San Antonio, a esordire su full-length. E che esordio, devo dire. Chiunque oggi sia alla ricerca di nuovi punti di riferimento nell'ambito Prog/Power Metal, oltre ai pressoché inarrivabili Ice Fish di Virgil Donati, può contare senz'altro sugli Immortal Guardian. Questo "Age Of Revolution" è un album di caratura superiore. Prog Metal at its best! L'album effettivamente contiene tutti gli stilemi, tutti i connotati sonori e, sicuramente, anche tutti gli stereotipi del genere musicale in esame, ma rielaborati e presentati al pubblico in maniera nettamente superiore alla media. Qui siamo su altissimi livelli tecnico-compositivi. Abbiamo ottime melodie vocali, supportate da grande gusto "neoclassico" negli arrangiamenti di keyboards ben supportivi, nonché da partiture di chitarra, tanto solistiche quanto ritmiche, di grandissimo gusto. Ciò che risalta in tutto l'album, oltre al virtuosismo dell'axeman Gabriel Guardiola (anche tastierista), è la grande espressività e l'ottimo mestiere del singer Carlos Zema, ugola virtuosa e potente (e marginalmente impegnata anche in vocalizzi di stile "growl" e potenti parti corali). Il tutto supportato da intricate e potenti ritmiche sempre ai limiti del Djent e, a volte, addirittura del Techno-Thrash, senza mancare mai di musicalità. Si rincorrono infatti il basso di Thad Stevens e la batteria di Cody Gilliland, creando le consuete ragnatele ritmiche ricche e potenti di stop'n'go, terzine di doppia cassa, velocizzazioni e rallentamenti repentini, a supporto di tutto il resto dell'economia musicale "melodico-armonica" della band. Non da ultimo, sempre Guardiola dimostra spesso e volentieri di essere un virtuoso anche negli ottimi keyboard-solos. Poi ci sono i consueti elementi di eclettismo, come qualche arrangiamento elettronico su "Stardust", quello che pare un sax sul finale di "Never To Return", un evocativo duetto piano/cello all'inizio delle ballad "Fall"... insomma, un prodotto molto, molto ben confezionato e di solida sostanza. Nel promopack non è presente alcun tipo di bio né tantomeno i testi, ma posso presumere dall'ottimo e suggestivo artwork di copertina, come anche da titoli di songs del calibro di "Trail Of Tears", che "Age Of Revolution" possa rappresentare, se non un concept, un album almeno parzialmente incentrato sull'epopea degli Indiani d'America. Ottima tecnica, ottima musica, produzione sugli scudi. Prodotto caldamente consigliato a tutti i Prog/Power Metal maniacs! 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli