Avantgarde |
Album formato di soli due pezzi, entrambi di lunghezza oltre i dieci minuti che sono tanta sostanza.
Un disco creato da un duo canadese con la partecipazione di ospiti; un progetto in studio per andare oltre il metal estremo.
Questo duo vuole dare un’atmosfera drammatica, ricca di vibrazione oscura ad un tessuto black metal, adoperando in maniera bilanciata i mezzi canonici, come chitarra, basso, batteria e voce con ampie parti atmosferiche di tastiera.
Il primo brano “Congress of oak”, è un brano quasi del tutto strumentale e privo di sussulti elettrici.ma il tappeto atmosferico delle tastiere creato dal duo Thanat e Maikan ha qualcosa di inquietante.
Il tappeto musicale eseguito ha qualcosa di sacrale ma anche con qualche riferimento prog e carpenteriano; atmosfera con partiture melanconiche per poi arrivare il blast beats e le chitarre fredde e gelide del metal più nero e senza compromessi; lo screaming è alto e acido.
All’interno le tastiere svolgono una parte atmosferica importante nel tessuto black metal con cori di voce puliti; il brano rallenta in maniera cadenzata nel finale tornando alle melodie del punto di partenza con in più l’aggiunta della disperazione della nera fiamma.
“Taiga blooms” ha un’atmosfera anch’esso di malinconia e inquietudine; tutto generato da un tappeto di synth e echi di batteria lontani suonati dall’ospite Camille Giraudeau.
Poi ecco l’apertura maligna, fredda e disperata; riffing black metal quasi soffocati dalle tastiere e uno screaming altissimo e lancinante.
Tempi lenti e vicini al depressive black, con parti in up tempo e synth che hanno una melodia crepuscolare e malinconica; il tutto poi viene smorzato per dare spazio solo a tastiere e synth dai suoni ultradimensionali; una dimensione fredda, malinconica e disperata.
Un grande disco di ritorno quello dei canadesi; un album da ascoltare in sommo silenzio nell’oscurità notturna.
Voto: 8/10
Matteo”Thrasher80”Mapelli