U.D.O. - Steelfactory

AFM
Solo una parola. UDO! E sappiamo di chi parliamo. Scrivo la stessa parola anche come acronimo: U.D.O. anche se non ho la più pallida idea di cosa stia a significare. Se non... sempre e solo lui. Udo, di cognome Dirkschneider. E sapete bene di chi parlo. Un nome, una garanzia. Udo, il primo grande cantante degli Accept, e che da qualche decennio si è dato alla carriera da solista. Ricoprendo di puro e scintillante metallo le nostre povere orecchie, grazie ad una verve musicale discendente del più puro Heavy Metal, e grazie ad un'inconfondibile (e da molti famigerata) performance vocale raucissima e potente. Il nostro non ne vuol sapere di abbandonare le scene, e dopo un bel live album a nome Dirkschneider, comprendente tonanti tributi a tutti i più grandi classici della band di provenienza, si ributta a capofitto a realizzare e pubblicare un altro, rovente e sanguigno documento probatorio di (r)esistenza del Sano e Vero Metallo Pesante. 12 brani per quasi un'ora di viscerale quanto classico Heavy Metal, rivisitato in ogni miglior elemento del consono spettro di sonorità potenti ed energiche a noi ben note. Dai ritmi forsennati dell'opener "Tongue Reaper" e di "Rising High" al semi-cadenzato epico di "Keeper Of My Soul" e "Blood On Fire" (oh che fico: a metà brano c'é una rivisitazione in stile metallico del famoso "tango"). Noi sappiamo fin troppo bene cosa trovare su un disco, se si tratta di un album marchiato UDO. E la produzione perfetta e selvaggia di uno come Jacob Hanson (e.g. Volbeat) sa modernizzare e rendere ben nitide tutte le potenzialità di una band del genere. La band attuale di UDO comprende, oltre al bassista Fitty Wienhold ed al chitarrista Andrey Smirnov... addirittura il figlio del blasonato singer, Sven Dirkschneider, alla batteria. E vi assicuro che l'affiatamento si sente dall'inizio alla fine. Il disco in questione è "Metallico" quasi in senso letterale, e fa onore al titolo: "Steelfactory". E non ve n'é per nessuno. Addirittura, in alcune composizioni un po' più "U.S. Metal oriented" abbiamo anche un discreto uso della melodia, che a conti fatti è sempre stata peculiarità del nostro, con o senza Accept. Cosa dire? So bene che quest'album rischia di cadere nel "manieristico" e in una certa leggera prolissità, ma... ad apprezzarlo aiuta il fatto che Dirkschneider è sempre stato musicalmente onesto, continuando a proporre la musica che da decenni gli riesce di far meglio. Ed il cuore, quello non manca mai! Quindi, il voto 8 per questo disco è pienamente meritato. Godiamoci quindi un ottimo disco di Metallo Pesante, marchiato a fuoco con la inconfondibile personalità di UDO. Che a noi "metallari" di prima e seconda generazione, sta ancora simpatico da matti!!! Perché il tempo passa... ma lui rimane ancora uno dei pochi grandi Defenders. 

Voto: 8/10 

Alessio Secondini Morelli