PACINO - Fallen America

Sneakout
Secondo chi scrive la nostra amata Italia, in ambiente musicale, non è seconda a nessuno, su svariati generi tra l’altro, come ad esempio il rock alternativo dei giovani e spettacolari Pacino. Questi ultimi, autori di un ottimo debutto discografico con un album dal titolo Fallen America, che ripercorre le strade insidiose e spesso non capite del rock alternativo. Il suono che fuoriesce dagli strumenti di Francesco Bozzato (chitarra), Bruno Zocca (tastiere e sintetizzatori), Douglas D’Este (batteria), accompagnati dall’ottima ugola di Mattia Briggi, non è da considerarsi comunque solo ed esclusivamente alternativo, ma al suo interno incorpora una bella dose massiccia di stoner rock, che varia anche se poco sul doom. Il tutto sempre con una certa ariosità che non oscura le tracce, ma le mantiene per così dire semplicemente grigie. Il suono corposo, granitico pieno di groove, con accordature ribassate al punto giusto, dell’iniziale Fallen America ci fa capire fin da subito che questa band ha stoffa da vendere, un brano decisamente personale e molto accattivante. I toni si fanno quasi rock blues nella successiva e moderna Lately, altro brano da ascoltare a ripetizione, quest’ultimo dalle tinte più rilassate del precedente. Mentre in Lifestyle si fa sentire tutto l’amore che i Pacino hanno per l’alternative rock, in Desert Trip ci mostrano il loro lato più intimo e personale, con un brano dalle oscure e quasi malinconiche melodie. Out Of The Cage e Iknusa si affacciano ancora una volta su un ottimo rock alternativo, di classe. La band comunque secondo noi, ha un grosso potenziale in fase stoner rock, con cui riescono davvero a emergere dalla massa, come si può sentire su The Misanthrope, dove viene adottato un sound stile anni settanta, qui diventano a dir poco spettacolari. Va a chiudere questo interessante debutto discografico, Under My Feet, ennesima traccia da incorniciare. Questo primo Fallen America è destinato a tutte le persone che amano un sound moderno ma che allo stesso tempo riesce a regalare emozioni vintage. E se si pensa che siamo solo al primo disco, c’è veramente da sperare molto bene, la band farà parlare sicuramente si sé. 

Voto: 9/10

Sandro Lo Castro