SIKSIDED - Leave No Stone Unturned

792563 Records DK
Autoprodotti, I triestini ‘Siksided’ sono pronti a presentare il loro album di debutto, “Leave No Stone Unturned”, pubblicato il 16 febbraio di quest’anno. Questa band ha grandiosi aspirazioni, definisce con cura il proprio stile e quelle caratteristiche del sound che possono costituire le basi per costruire una gloriosa carriera. Il suono è tosto, pesante, oscuro, sin dalle prime note si capisce che si ispirano alla musica targata anni ’90,quegli anni sono stati irripetibili per il rock e soprattutto per il grunge. Come molti altri gruppi prima di loro, cercano di sviluppare e sperimentare su quelle stesse basi, senza discostarsene troppo. Il loro è sicuramente un ‘Alternative Metal’ , senza trascurarne il grunge che percorre l’intero platter, qualche pezzo è vicino al pure Hard. Si collegano alla musica del passato, con una potenza musicale grandiosa, le chitarre dettano le leggi, scrivoendo un capitolo interessante ed esplosivo. Ottima anche la parte vocale, di Xander, più votata al clean, ma comunque si dimostra capace anche nei momenti che richiedono maggiore incisività e carica. Questa band è nata 8 anni fa, questo ci fa comprendere quanto lavoro e quanta musica vi è dietro questo album, hanno visto vari cambi di line-up. 9 brani suonati a dovere dalle chitarre di Delano e Jeff, accompagnate dal basso di Wolly, dalla batteria di Paolo e una voce del già citato singer Xander. “Disposable Livings” dà il via allo spettacolo musicale, elementi hard si intrecciano con l’Heavy , ma già dell’epilogo si mostra la parte grunge. Rallentano nella successiva ‘Leaf’, soft ma apprezzabile. Quasi tutto l’album è un’alternanza tra brani pesanti e oscuri e altri più facili nell’ascolto. Gli episodi che ameranno gli ascoltatori in assoluto saranno “New Savior” per la sua incredibile energia espressiva, così come “Meant to be”, più oculata la parte aggressiva, ma resta un gran pezzo. “Desert” e “Defaced” che chiudono il sipario lasciano ampio spazio alla parte melodica, ma non rinunciano mai alla parte rock che costituisce la base di tutto, senza nulla sarebbe lo stesso. La cura è maniacale per questo lavoro basta guardare all’art work, la rappresentazione visiva di un conflitto interiore, ad opera dell’artista Marco Florà. Originale, curato, performance strumentale portante, attenti ai gusti di un pubblico che ha buone conoscenze nel mondo musicale, si propongono anche quella fetta di pubblico nuova in questo panorama. Noi italiani non possiamo che esserne felici, ci sono band nel nostro paese capaci di tanta musica di buona qualità. Benvenuti ragazzi! 

Voto: 8.5/10 

Angelica Grippa