WONDERWORLD - III

Sliptrick
E riecco a voi il caro ed "affezionatissimamente nostro" Roberto Tiranti, ormai storica voce metal italica, di chiara fama Labyrinth (e tanto, tanto altro), ed attualmente in forza alla formazione dei Live Fire del mitico Ken Hensley (ex-Uriah Heep). Negli ultimi anni il nostro Roberto è alle prese con un nuovo progetto musicale, ma... con personale identico! Difatti, assieme a Tiranti (basso/voce) sono qui presenti anche i norvegesi Ken Ingwersen (chitarra) e Tom Arne Fossheim (batteria). Oltre ad essere tutti e tre "Live Fire" di lusso alla corte di Hensley, i nostri sono anche al terzo capitolo discografico con quest'ottimo progetto parallelo di chiara matrice Hard Rock, denominato Wonderworld. Ed intitolato semplicemente "Wonderworld III". Chiariamo subito che anche qui Rob canta che è una bellezza, sfoderando tutto il suo vasto registro espressivo e tutta la sua rinomata professionalità. Solo per questo il disco in questione meriterebbe una votazione piuttosto alta... Ma sarà meglio andare un po' più a fondo nell'analisi. La musica? Un bell'Hard Rock, "d'annata" se vogliamo, ma tutt'altro che anacronistico, arricchito com'é da arrangiamenti sofisticati e di gran gusto, e caratterizzato inoltre da un validissimo songwriting, soprattutto per quanto riguarda la costruzione delle melodie (e delle armonie vocali nei refrain) nonché una certa raffinata ecletticità di fondo, come nella bella e melodica "Stormy Night" dove, di punto in bianco, entra in scena un'apertura plumbea e sabbathiana. Chi se lo sarebbe mai aspettato??? Ottimi e variegati i pattern ritmici della batteria, eccellente e di gran classe il guitar-work, che tanto nel riffing quanto nelle parti soliste riesce ad impreziosire il lavoro rilasciando classe e creatività a profusione. Un ascolto piacevole dall'inizio alla fine, poiché, pur utilizzando i nostri il linguaggio del più classico Hard Rock, sono capaci di asservirlo alla propria creatività in maniera nobilissima. Dimostrando una personalità musicale assolutamente non comune. E soprattutto che anche un genere musicale "d'annata" può essere svecchiato e reso attualissimo. Basta avere la giusta dose di creatività e personalità artistica. Insomma, cosa volete di più? I nostri sanno scrivere belle canzoni, sfoggiano doti tecniche e compositive "da educandi", sanno lavorare benissimo negli arrangiamenti, cos'altro dire se non... Bravi. Meritate il massimo dei voti! Via! 

Voto: 10/10 

Alessio Secondini Morelli