Avantgarde Music |
Avete presente quei nuvoloni estivi o autunnali che portano oltre a vento tagliente, pioggia scrosciante che immalinconisce?
Ecco, questi nuvoloni grigi mettono malinconia e tristezza perchè portano via sole, caldo e speranza di vedere un cielo azzurro.
Lo stesso vale per la bellissima musica dei grandi romani Void of Silence; malinconica, rabbiosamente triste come un temporale senza fine eppure di una mirabile bellezza.
L’opener “The void beyond” ci trasporta verso un tappeto di synth inquietanti, con riff elettrici e rumori di fondo; la tastiera tramite piccoli tocchi ci fa assaporare una melodia malinconica, il brano apre a tempi lenti, riffing malinconico depressive/doom.
Un brano gonfio di tristezza, ma stupendo nella costruzione delle melodie, voci pulite che portano dolore e rabbia, il solo di synth è dirompente, intenso e breve, grande apertura.
“Abeona(Or quality gone a hiatus)è una breve strumentale che ha dei sapori floydiani, soprattutto per l’uso delle chitarre che profumano di melodie care al grande David Gilmour e vengono sorrette da synth e batteria, la malinconia regna sovrana.
La titletrack, ci annuncia che il cielo è fuori, ma gonfio di pioggia; funereo, triste e con riffing elettrici sotto un tappeto di tastiere; la batteria è lenta, e anche qui le voci pulite ricamano melodie tristi in accordo con riffing depressive e dolorosamente nero.
Un brano che nei suoi quasi sedici minuti ha anche qualcosa di prog e doom, le tastiere sono lo strumento principe; ci sono anche squarci di growl e scream a contrastare il cantato pulito e un rintocco funereo nell’irrompere di cadenza mortifera e che non porta consolazione.
“White light horizon” viene introdotta da chitarre acustiche arpeggiate, voci indistinte e un tappeto di tastiere; le chitarre principalmente acustiche vengono qui adoperate per sostenere l'architrave melanconico generato dai synth, una strumentale dove beats, malinconia e senso di estraniamento e isolamento sono palpabili.
Un ritorno eccelso, carico di densa melodia malinconica, dolore e rabbia che a scosse viene percepita; ancora una volta i nostri sanno emozionare e farci vivere la musica in modo intenso e totale emozionandoci.
Voto: 8.5/10
Matteo ”Thrasher80” Mapelli