THE EVIL - The Evil

Osmose
Il Brasile è per molti la terra dei sogni; dove si può gustare una caipirinha sulle spiagge assolate di Rio De Janeiro. Per altri, soprattutto per gli appassionati di calcio; fare un pellegrinaggio verso lo stadio Maracanà; respirare un po’ di aria che proviene da quegli spalti ed evocare le magie di Pelè e i grandi della Seleçao. Ma per pochi, la terra del sole, mare e belle ragazze, è un luogo dove si annidano forze oscure; maligne e marce fino al midollo, quelle che evocano i doomsters The Evil. L’intro “Voices from the deep”fa già capire che siamo al cospetto di una celebrazione blasfema. Un coro evocativo e un tappeto di synth di taglio oscuro, melodie di stampo sacrale e horror ci guidano negli inferi. Con un riffone di taglio sabbathiano il brano “About none guilty” ci spalanca i cancelli dell’Inferno; chitarroni grassi; basso elefantiaco e batteria possente. Marcia lenta, quadrata e che profuma di zolfo; Miss Aileen è la sacerdotessa per celebrare questa cerimonia con un cantato alto, evocativo e ricco di vibrazione blues. “Screams” ci guida con un basso iperdistorto nei meandri tenebrosi della musica del destino. Un brano stupendo, sabbathiano ma soprattutto in questo mid tempo si sente un sapore antico; la melodia del cantato e del tappeto di tastiere è qualcosa che ti entra dentro in contrapposizione al muro generato dai riffing sludge e dalla batteria che sembra il movimento di un cadavere semovente proveniente dall’oltretomba; gustoso. “Satan II” è anche questa una marcia figlia di Tony Iommi, sentitevi il riffing grasso e potente di marca blues ma iperdistorto. Un brano eccellente, dove il doom viene sublimato in una marcia scurissima e con un coro da urlo; la singer da un contributo fondamentale con una performance spettacolare e ad alto tasso evocativo. “The ancients” è doom all’ennesima potenza, note di basso dissonante anch’esse figlie del quartetto di Birmingham, ma riviste in un’ottica più maligna, satanica e con la voce della singer alta e potente. L’esplosione possente dei riffing iperdistorti e la batteria unita al basso è un colpo potente e sicuro che squarcia e trascina nell’abisso. Un disco stupendo, ad alto tasso doom; blasfemo, oscuro ed evocativo; ogni tassello è al posto giusto e grande debutto per questa band che potrebbe darci grandi soddisfazioni se continua il cammino della mano sinistra. 

Voto: 8.5/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli