PROGENIE TERRESTRE PURA - Starcross

Avantgarde Music
Dopo solo poco tempo passato dal precedente full, il bellissimo “Oltreluna”, tornano oltre le dimensioni i nostri alfieri del black metal sperimentale. I nostri ci presentano un succoso ep, che è anche un concept fantascientifico. Lo spazio, l’oltreconfine siderale è una terra battuta preferita dalla band e cerca di estraniare l’ascoltatore attraverso furia black metal e freddi beats elettronici. “Chant of rosha” è fredda; beats elettronici, synth, percussioni; sembra di essere sull’astronave nostromo, o in uno scenario post cibernetico alla blade runner. Un brano strumentale, con sostanza elettronica ma cuore puramente biologico con un vocalizzo femminile. Con “Toward a distant moon” arriva il glaciale black metal; riffing più freddi delle temperature siderali, gelidi; blast beats e scream rabbiosi. Qui la sensazione di estraniamento è totale,anche per l’aggiunta di cori e synth che fanno capolino nei cambi di tempo feroci e ferali; c’è anche un momento breve di calma apparente con tastiere, chitarre arpeggiate e voce filtrata, prima dell’entrata di un riff che più nero non si può; pathos e malvagità ultradimensionale. “Twisted silhouette” è pervasa da un suono carpenteriano per l’uso dell’elettronica; un riffing che più nero e gelido non si può, viene solcato da pattern elettronici e voce sussurrata. Mid tempo estremo con scossoni electro/black, un sapore industrial ma rivisto in un’ottica ancora più fredda e inquietante, un brano nerissimo, freddo e letale come l’acciaio. “The greatest loss” è un brano dissonante; brevi tocchi di piano, che solcano parti elettroniche, generate da drum machine e chitarre filtrate; il growl è rabbioso e freddo, quasi disumanizzato; mentre il brano viene solcato da riffing tipici del black metal nordico e batteria che accellera e decelera come un’astronave in avaria nello spazio più profondo. Un mini che non è tanto piccolo data la mole di qualità, personalità e sperimentazione della band è superiore a molte band specializzate nel metal estremo a livello europeo; solo loro sanno che nello spazio, nessuno può sentirti urlare, come diceva la frase di lancio del capolavoro “Alien” di Ridley Scott, ma che tu non possa sentire le creature oscure che vi abitano, bhè, quello è tutto un altro discorso. 

Voto: 8/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli