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| Pulverised |
Secondo disco per questi black metallers provenienti dall’estremo oriente, un lavoro che però risente molto della scuola nordica.
Un lavoro che è marchiato swedish black metal, la band di Singapore, non vuole temere rivali.
Con questo disco lancia un guanto di sfida, perché per fare del grande metal estremo; non è necessario essere nati nella terra delle grandi foreste di conifere o nei ghiacci eterni.
“Infernal execration (true blasphamous conqueror)” è la traccia d’apertura e che prende il titolo dal nome della band; rumori infernali, ed una voce demoniaca ci spalancano le porte fiammeggianti dell’inferno.
Riffing che più maligno non si può; tempi medi di batteria e uno scream scurissimo e gelido ci portano verso un brano devastante dove il blast beat e riffing di scuola svedese la fanno da padrone; il brano sul finale diventa un mid tempo maligno e tellurico.
“Incinerate halakhah theorem” anche questo brano bada al sodo; dopo tre rullate si butta nella mischia con un riffing pesantissimo, maligno e tempi velocissimi di chitarra.
Lo screaming è maligno e il brano viene inframezzato da tempi in blast beats; grande tempo medio cadenzato reso bene dai riffing doppiati delle chitarre.
“Northern superiority” è veloce, violenta e demoniaca; tempi tellurici di batteria in blast beats, questi ragazzi hanno imparato bene la lezione dei maestri svedesi Marduk in questo tempo veloce e maligno.
La band sa anche creare un’atmosfera realmente sulfurea e maligna, un brano perfetto e nero come la pece.
“Supreme barbarous ordo” è devastante, grande blast beats, riffing maligni di chiara scuola nordica e tanta malvagità blasfema.
Lo scream è feroce e le melodie maligne generate dai riffing intessono trame del miglior black metal con una sezione ritmica attenta ai cambi di tempo arcigni e devastanti.
Un disco che è perfetto, perché racchiude in queste tracce tutto quello che il black metal deve essere; maligno, feroce e devastante; missione compiuta.
Voto: 8/10
Matteo ”Thrasher80”Mapelli