GHOST - Prequelle

Spinefarm
E riecco tra noi i "magici" e "teatrali" svedesi Ghost. La regina delle "mystery bands" del Rock/Metal. Che dopo un chilometrico tour ed un magniloquente live doppio, da me recensito sempre qui sulla vostra affezionata WebZine Giornale Metal, come annunciato, pubblicano finalmente il quarto album "Prequelle". In passato ho definito le loro sonorità come Rock/Metal contenente molteplici ed assortite influenze tra le quali Mercyful Fate e Blue Oyster Cult... ma ora, almeno parzialmente, si cambia (più che altro, si varia), ed alla grande. Signori, i Ghost finora non hanno mai toccato sonorità vicine al Prog Metal... e hanno deciso che era giunto il momento di farlo. Eccoli quindi sciorinarci una decina di songs davvero ottime con pesanti influenze proprie del Metal più "classy" e "prog" che ci possa essere. Non disdegnando mai la tipica teatralità e il feeling oscuro che li caratterizza da sempre e che a noi fans piace tanto. Parte bene fin dall'inizio quest'album, grazie ad una tipicissima intro horror con le cantilene di bambini, titolata "Ashes". La quale lascia poi spazio alla prima canzone-capolavoro "Rats", con bei riffoni metallici e dei refrain che più armonici non si può. Davvero bella, dall'inizio alla fine! Il tipico timbro vocale di Papa Emeritus, tra l'altro, è sempre riconoscibilissimo tra molti, e la perizia strumentale dei Nameless Ghouls è sempre ineccepibile. Neppure la seguente "Faith" delude, tra energia metal e grande classe nelle linee vocali e negli arrangiamenti di keyboards. In realtà, vi posso giurare che un track-by-track è davvero inutile, giacché tutto l'album è su livelli eccelsi, dimostrandosi realizzato in maniera il più curata possibile e con una classe "superiore" anche a livello di produzione. Di per contro posso assicurare che l'ecletticità del sound dei Ghost non è assolutamente minata da questa decisa puntata verso il Prog Metal, ed anzi tra le primizie proposte su "Prequelle" sono presenti anche un paio di brani strumentali, piuttosto complessi, tra i quali si segnala "Miasma" dove troviamo addirittura come guest uno squisito assolo di sax. La stratosferica ballad "Life Eternal" termina poi le danze, lasciando il ricordo di un disco davvero eccelso. Purtroppo la versione promo in mio possesso è priva di testi... ma scorgendo i titoli dei brani in progressione e osservando bene la fantastica copertina di soggetto "apocalittico" ho il sospetto che questo "Prequelle" possa essere un concept-album... anche se non ne sono sicuro. Comunque, una cosa è certa: ascoltandolo dall'inizio alla fine non ho trovato manco un difetto all'album. E soprattutto per il valore aggiunto che i Ghost riescono a dare sempre e comunque alla loro dimensione artistica, non posso esimiarmi dal dare il massimo dei voti a questo capolavoro. Affermando che, per quanto mi riguarda, può esser considerato una delle uscite discografiche migliori dell'anno in corso e consigliandolo quindi a TUTTI! 

Voto: 10/10 

Alessio Secondini Morelli