ENGULF - Gold and Rust

Everlasting Spew
Secondo ep da parte di questa one-man band di puro brutal death metal vecchia scuola. Hal Microutsicos il mastermind ha un obbiettivo in mente, perché questi ep sono in serie, e dovrebbero essere tre in totale. Adesso siamo a quota due, e la materia trattata è nel più classico stile estremo di taglio death metal di pura scuola americana. “Maul master” inizia con un tremolo che aumenta di volume per poi deflagrare con potenza; blast beats, riffing di scuola floridiana e un growl profondissimo. La drum machine è programmata a dovere e tutti gli strumenti suonati dal nostro agiscono in una potenza letale ,i riffing serrati sono maligni e ti rimangono addosso. Il brano a saliscendi ritmici che vano dall’assalto tellurico al rallentamento a rotta di collo, un brano della più tipica scuola estrema degli anni belli. “Misshapen abomination” è terremotante, un brano potente, intricato che però dosa bene aggressività e tecnicismi. I riffing intricati e dinamici sono complementari all’assalto generato dalla ritmica assassina in controtempo e in blast beats; il growl è profondo e sembra che provenga dagli abissi infernali. Anche qui assistiamo a un rallentamento possente ma senza per questo togliere nulla al brano violento e distruttivo. “Sovereign to the seven underworlds” è veloce; riffing serratissimi e con scossoni in blast beats ci fanno capire che il nostro vuole colpire duro. Il brano è marcio, maligno e brutale; ogni forma melodica qui è bandita, c’è solo assalto, furia e violenza con un growl bestiale e profondo. Un ep composto solo da tre brani, ma che brani! Tanta sana distruzione vecchia scuola, che profuma di quando bastava poco per aggredite e annichilire l’ascoltatore; ben fatto. 

Voto: 7/10  

Matteo ”Thrasher80”Mapelli