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| Everlasting Spew |
Questo disco, pur essendo composto di soli tre pezzi, è pieno di qualità, e smentisce un luogo comune.
Non è detto che un disco, un libro o un film per dovere dire qualcosa debbano essere tutti lunghi; soprattutto allungare il brodo; spesso la brevità è la via principale per la qualità.
Come questo grande album di doom metal pesantissimo, funereo e quadrato come un blocco di marmo grezzo.
“Liberation” inizia con alcuni minuti con riffing puliti, dissonanze e tempi lentissimi, dando l’idea che il brano sia solo strumentale, invece è tutto creato ad hoc per stupire l’ascoltatore.
Al quarto minuto ecco la deflagrazione dei riffing doom, e il growl death metal; un brano che è bellissimo nella sua totalità; riesce a comunicare un senso di tristezza, prigionia in contrasto col titolo.
Ci sono degli interventi di doppia cassa e attacco più pesante nei riffing scurissimi quasi una rabbia sorda confinata.
“Resurgence” è introdotta da orchestrazioni, un flauto che ti porta in dimensioni lontane;quasi pacifiche ma che prima o poi questa sorta di calma possa venire interrotta.
Difatti arriva il riffing pesantissimo in odore di doom/death metal e il growl profondo a squadernare il tutto; tempi lenti ed elefantiaci con dissonanze.
Ma non è tutto, perché c’è anche un intermezzo tellurico con rullate e riff di taglio più estremo e aggressivo pur nella compattezza del brano, un grande solo poi ci fa capire ancora di più il senso di malignità che pervade il pezzo.
“Beholder the asteroid ocean(part I& II) ,si viene pervasi da suoni spaziali, come una colonna sonora di un viaggio siderale, nella prima parte e poi arrivano i riffing turgidi e le ritmiche dense e pesanti doom con un growl cavernoso e senza pietà alcuna.
C’è anche una sorta di cavalcata doomy all’ interno, che ci porta verso toni più psych, quasi prog, con grande stile.
Un disco stupendo, tre brani pieni di espressività artistica e qualità; un gran bel ritorno per questo duo siciliano, grandi ragazzi.
Voto: 8/10
Matteo ”Thrasher80”Mapelli