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| High Roller |
Anche gli svedesi Armory arrivano al tanto agognato secondo disco. Gli undici brani che compongono il disco ci presentano una band preparata e pronta per il grande salto, come testimoniano i live e i festival che la band sta facendo a livello europeo. Certo, c’e’ ancora della “confusione” all’interno dell’intero lavoro, ma gliela facciamo passare a questa giovane band che ha bisogno di incoraggiamento ed appoggio. I ragazzi sono convintissimi “del loro”e ci sfoderano un heavy metal furioso, veloce e pieno di assoli. La band è preparata, si percepisce la passione innanzi tutto, si capiscono le ore di studio sullo strumento ognuno nella propria cameretta, e rimaniamo anche noi accaldai dal sudore che di sicuro in sala prove gli Armory avranno dato, assoli, batteria incalzante e mai ferma, basso sempre presente…anche la voce che sulle prime appare un po’ offuscata, dopo vari ascolti del disco emerge per quello che in quel momento era il reale bisogno vocale della canzone. I brani sono tutti “di livello”, fantasiosi ed alla ricerca comunque di uno spazio proprio, anche se il mio preferito è Rise above, ma si potrebbe parlare di Hyperion o di The Twin Suns of Solaris senza nessun problema, tanto per citare altri due brani strutturati. La registrazione/produzione è sufficientemente buona, non è delle migliori, ma tutto si lascia ascoltare bene senza fatica. In fondo il metal è scritto anche da grandissimi album registrati non ad altissimi livelli, sarà questa deli Armory una futura pietra miliare della metal-militia? Glielo auguriamo fortemente
Voto: 6/10
Flavio Facchinetti